Un’attrazione letale o venale? A chiederselo il Pd di Sant’Anastasia, novelli alleati due socialisti o quello che ne resta: il sindaco Carmine Esposito e il nuovo coordinatore del Psi (anche se parte della sezione lo disconosce) Carmine Capuano. In un’ultima assemblea pubblica Capuano ha dichiarato di voler garantire il sostegno all’attuale amministrazione comunale di centrodestra in difficoltà dopo che il Pdl ha deciso di abbandonare la maggioranza lasciando il sindaco senza i numeri per approvare il bilancio. A “rimediare” è giunto, appunto, Capuano. Una posizione che il Pd legge così: “Si tratta di una linea assolutamente non condivisibile e che ci lascia alquanto perplessi, dal momento che nella conferenza stampa tenuta lo scorso 12 aprile dai consiglieri di minoranza, lo stesso Capuano aveva proposto, in maniera del tutto legittima, un governo di salute pubblica per risollevare le sorti del nostro paese, dopo che l’uscita ufficiale del Pdl dalla maggioranza ha di fatto messo in minoranza la giunta Esposito. La proposta di quest’ultimo è stata bocciata sia dagli altri consiglieri comunali di opposizione che dallo stesso primo cittadino. Perché allora ci si ostina a voler avere un rapporto biunivoco con questa amministrazione?”. Per i dirigenti della locale sezione l’unica soluzione possibile è il ritorno alle urbe. “Perché dopo due anni di vuoto totale non si ridà la parola agli elettori?”, aggiungono in una nota, “Cosa penseranno i residuali consiglieri comunali dell’ex maggioranza, di questa spuria alleanza nata al di fuori e contro il deliberato delle urne? Strana ed incomprensibile risulterà essere, in particolare, la posizione del partito “La Destra”, qualora dovesse continuare a governare il paese, seppur per mero calcolo politico, insieme ai craxiani (sindaco Esposito), al Nuovo PSI (assessore Vincenzo Romano) ed al Partito Socialista di Capuano. Davvero questo ribaltone sarà utile per risollevare le sorti del paese?. Non riteniamo più funzionali ai progetti del centrosinistra, i gruppi politici che appoggiano, con qualsiasi titolo o formula, l’ormai minoritario sindaco Carmine Esposito”. Una risposta i vertici del partito di Capuano l’hanno fornita, anche loro con una nota ufficiale che ripercorre gli ultimi 15 anni di governo locale. “La storia dei Socialisti anastasiani è una storia di responsabilità ed equilibrio, a favore della governabilità e lontana dalle polemiche”, spiegano, “Non abbiamo mai attaccato qualcuno su un piano personale ed abbiamo sempre agito con il solo fine di realizzare i nostri programmi nel modo in cui erano stati pubblicamente discussi e proposti. E così continueremo a fare”. Così a ricordare l’impegno con Mario Romano, poi le due giunte guidate da Enzo Iervolino e infine l’amministrazione guidata dal Pdl e finita prematuramente in poco più di due anni, “Molto sofferta è stata la consiliatura di Carmine Pone, sindaco eletto senza maggioranza in consiglio comunale”, aggiungono i socialisti, “E tuttavia poiché la nostra idea, oggi come allora, è che un sindaco eletto deve essere messo in condizione di governare, ancora una volta, con senso di responsabilità, i consiglieri socialisti proposero un governo che tenesse unite le varie parti politiche rappresentate in consiglio comunale, ipotesi a cui tutti si opposero. Per lo stesso motivo, non aderimmo all’iniziativa di firmare tutti insieme, gli undici consiglieri di maggioranza, la sfiducia a Pone. L’amministrazione Pone si è poi conclusa soprattutto per le guerre intestine del Popolo della Libertà”. E oggi che il centrodestra è di nuovo spaccato cosa fare? I socialisti lo spiegano così: “Se ne è parlato nell’assemblea del socialisti di domenica scorsa, convocata soprattutto per discutere del nuovo corso del partito a Sant’Anastasia, ritornato saldamente ad essere Partito Socialista Italiano. Oggi troviamo un sindaco con una maggioranza risicata, un commissario all’orizzonte e quindi altri anni di immobilismo. Inoltre abbiamo un comune indebitato, e dall’altra parte piani e progetti quasi pronti, già disponibili, come i Piani di Insediamento Produttivo, che potrebbero invece dare ossigeno alla nostra disastrata economia. Ci siamo chiesti se i tagli alle spese, le decisioni impopolari, le debba prendere un commissario esterno o dobbiamo essere ancora noi a dovere e poter decidere. Ci siamo chiesti ed abbiamo chiesto ai nostri elettori qual’era il male minore, e la risposta è stata univoca. Tentiamo di andare avanti, di realizzare i nostri programmi, senza assolutamente partecipare alla gestione di questa amministrazione e quindi non entrando in Giunta, ma dando il nostro appoggio qualora le nostre idee e i nostri programmi possano trovare un positivo riscontro”.

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