Sfogliando i giornali locali, siamo inciampati in una strana frase. Il deputato del PD Massimiliano Manfredi, membro della Commissione Parlamentare per l’Ambiente, a margine dell’incontro avuto con il Prefetto Donato Cafagna, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
“Al Prefetto Cafagna va tutto il nostro plauso e sostegno per l’encomiabile lavoro di contrasto al fenomeno dei roghi tossici in provincia di Napoli, che nei primi cinque mesi del 2013 è calato del 50%.”
Per tutti quelli che come noi da anni seguono l’evoluzione del fenomeno dei roghi tossici sul nostro territorio, queste parole non possono che suonare strane. E ci sorprende che provengano proprio da un deputato neo-eletto della nostra stessa zona. Evidentemente Manfredi sarà stato male informato dal Prefetto.
I dati di cui dispone Cafagna sono frutto di un’analisi errata e parziale del problema roghi tossici. Fanno riferimento ad un periodo di minore frequenza (quello invernale), mentre si intensificheranno nei prossimi mesi. Inoltre, sono basati unicamente sui verbali d’intervento dei Vigili del Fuoco. Il problema è che, anche a causa di carenze strutturali, non sempre i Vigili del Fuoco riescono ad intervenire.
Noi stessi siamo stati testimoni in prima persona di chiamate fatte a vuoto decine e decine di volte. Di roghi tossici lasciati a bruciare e a spegnersi da soli. Questi roghi per le autorità, e solo per loro, non sono mai esistiti perché non c’è nessun verbale a dimostrarlo. Quindi non rientrano nei dati che il Prefetto Cafagna ha diffuso. Senza contare che ultimamente i roghi si sviluppano sempre di più nelle ore notturne. Se non tutto quello che brucia di giorno viene refertato, quello che non si vede bruciare la notte, per il Prefetto non esiste nemmeno.
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