mercoledì 2 Ottobre 2024
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Roghi tossici. Documento per il presidente della Regione Campania

Roghi tossici, sversamenti e traffico illecito di rifiuti, da problema ignorato per anni dalle Istituzioni a Decreto Legge del Governo.

Le Istituzioni non possono più far finta di niente e questo grazie, soprattutto, alla grande mobilitazione e
presa di coscienza di un intera comunità e all’impegno di chi, in questi lunghi anni di oblio e silenzi, ha tenuto viva la voce della coscienza per la difesa della salute e la tutela del territorio.

Un intervento, questo del governo, che pur considerando i limiti tecnici e gli ambiti di applicazione di uno
strumento come il D.L., non può sostituirsi alle responsabilità e prerogative di un parlamento che da anni
avrebbe dovuto dare risposte strutturali al paese, con leggi per l’inasprimento delle pene per i delitti
ambientali, lotta alla corruzione e modifica delle Agenzie regionali per L’ambiente (ARPA).
Nel merito, troviamo nel D.L. ENORMI CARENZE rispetto a diverse questioni:

Non si è intervenuti prevedendo risorse e mezzi per le forze dell’ordine che ordinariamente
dovrebbero garantire il controllo del territorio, preferendo la risposta “mediatica” dell’esercito, in
continuità con una logica ed interventi di natura emergenziale e non fornendo un risposta strutturale
al problema del controllo del territorio, che possa garantire, nell’ordinario, continuità ed efficacia in
terra di ecomafia.
Nessun provvedimento ci risulta per la lotta agli sversamenti e al traffico illecito di rifiuti
industriali e pericolosi;
Si è deciso di colpire, anche in questa occasione, solo l’ultimo anello della catena, proponendo,

ancora una volta, il copione di uno stato forte con i deboli e debole con i potenti.

In questo scenario, troviamo oggi il governo della Regione Campania che, per voce del suo stesso
presidente, non passa giorno che non denunci la gravità della situazione per alcune aree e che non faccia
continui appelli al governo nazionale, per ottenere risorse per le cosiddette BONIFICHE, quando fino a ieri
sembrava non conoscere nemmeno il dramma di “terra dei veleni”, e rimaneva in silenzio e inerme
davanti ad un governo che declassava questi territori da aree SIN ad aree SIR.

Un’iperattività del governatore CALDORO che riscontriamo solo sul piano della ricerca delle
risorse/cuccagna per le bonifiche e che invece, per essere credibile, dovremmo riscontrare in tutti gli
ambiti della questione.

Adesso servono solo FATTI e dalla Regione Campania non se ne sono ancora visti. Ad esempio:
– Quali azioni sono state intraprese, dal governatore Caldoro, nei confronti del governo per la
ridefinizione delle aree SIN, proprio in ragione della grave situazione di questi territori, che in questo
modo troverebbero maggiori ed ulteriori tutele dalle speculazioni a danno dell’ambiente?
– Proprio in uno di questi ex SIN. Perché nonostante le zone del giuglianese, già penalizzate da
profondo inquinamento ormai incontrovertibile, si pensa ancora di portare lì altri impianti insalubri
come gli inceneritori, funzionali o no al problema dello smaltimento delle eco balle e che sarebbe il
colpo mortale a quel territorio?

– Nell’ambito delle proprie prerogative, quali iniziative intende intraprendere il governo regionale, per
impedire l’ingresso autorizzato in regione di rifiuti speciali e pericolosi, in considerazione della grave
situazione ambientale e della mancanza di garanzia per i cittadini, per quanto riguarda di controlli
efficaci ed efficienti?
– L’approvazione di una legge regionale che avrebbe dovuto garantire anche servizi e opportunità per i
cittadini per lo smaltimento dell’amianto.

Quando o cosa dovremmo aspettare per vedere questi effetti?
In una regione a vocazione agricola e turistica, quali azioni sta intraprendendo la regione per
invertire la tendenza che vorrebbe questo territorio,“senza industrie”, come la regione deputata a
smaltire i rifiuti pericolosi e non dell’intero paese?

Perché la Regione prepara un piano bonifiche che definisce le aree vaste e poi si limita a bandire le
gare di bonifica per singoli siti senza elaborare interventi per la riqualificazione dell’intera area?
Perché la regione Campania prepara un piano di bonifiche che ancora esclude il contributo e
l’apporto dei cittadini in termini di conoscenza e a garanzia di trasparenza, efficienza ed efficacia?
Non permetteremo che la bonifica dei nostri territori sia l’ennesima occasione per sciacalli e
faccendieri.

Perché, in regione di ecomafie, il governo regionale non ha ancora ritenuto urgente intervenire su
strutture fondamentali come L’ARPAC e ASL? Interventi che dovrebbero riguardare innanzitutto il
piano dell’indipendenza e autonomia, dalla politica, delle nomine e carriere dei dirigenti di queste
strutture. Questo assicurerebbe, innanzitutto, la CREDIBILITA’ di queste strutture, che oggi è pari a
ZERO, da parte della popolazione, in considerazione e a ragione dei tanti scandali e delle tante
inchieste giudiziarie. Qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria, per gli operatori dell’ARPAC, questo
costituirebbe un formidabile strumento a disposizione di magistrati per le indagini e la lotta ai reati
ambientali.

Dov’è la tutela delle aree paesaggistiche dagli scempi abusivi?
E’ attraverso la determinazione di una volontà politica fattiva, tesa a valorizzare e tutelare il nostro
patrimonio paesaggistico ed agricolo, contro questi attacchi e la speculazione edilizia, che si misura
la reale volontà dell’attuale classe dirigente di difendere la nostra agricoltura di eccellenza e le
bellezze del nostro territorio.
Perché i cittadini campani non si vedono riconosciuto il diritto di diagnosi, analisi e cura per
intossicazione di tipo ambientale? Quando si daranno le opportune risorse al CAV dell’Ospedale
Cardarelli per dargli la possibilità di erogare le dovute prestazioni con personale altamente
qualificato?
Un piano regionale dei rifiuti industriali e speciali che dovrebbe essere al centro dell’attenzione, e
che sembra non interessare a chi avrebbe l’obbligo, in ragione della delega chiesta ai cittadini, di
prestare la massima attenzione e impegno.
Un piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani, bocciato e definito inadeguato dai comitati, da

associoni di categoria quali addirittura Confindustria, in tempi non sospetti, e che oggi, dagli stessi
che lo hanno proposto, viene definito inadeguato e sproporzionato.
Cosa aspetta il governo regionale a ritirare quel piano e a dare risposte strutturali per la gestione
dei rifiuti urbani che sia funzionale ai soli rifiuti urbani e che non costituisca la ghiotta opportunità di
smaltimento dei rifiuti industriali e speciali con i soldi e la salute dei contribuenti ?

Questi sono solo alcuni punti su cui il popolo campano pretende risposte, non più differibili.

” Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e
l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni
speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e
presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore

Giuseppe Impastato ”

COORDINAMENTO COMITATI FUOCHI

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