giovedì 19 Settembre 2024
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Rivellini (Eurodeputato Pdl) interviene a Strasburgo in “napoletano” per attirare l’attenzione sul Sud

L’europarlamentare del Pdl-Ppe Enzo Rivellini in aula a Strasburgo ha preso la parola per le dichiarazioni di voto sulla rielezione alla guida della Commissione Ue del Presidente Barroso.
Rivellini poco dopo l’intervento in aula ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Dopo una lunga e serrata trattativa, culminata con un braccio di ferro con la burocrazia del Parlamento Europeo che non è affatto elastica, si è deciso che all’inizio del mio intervento avrei dovuto parlare in italiano per poi proseguire in napoletano.
Ho voluto assolutamente intervenire in napoletano ed abbiamo trovato questa mediazione che ha permesso di superare i problemi tecnici che mi sono stati sollevati.
In una nota ufficiale del Servizio dell’interpretazione, infatti, mi era stato scritto: “Siamo spiacenti di doverla informare che non essendo il napoletano una lingua ufficiale del Parlamento Europeo un Suo eventuale intervento in napoletano non potrà essere interpretato nelle altre lingue, né essere pubblicato nel resoconto integrale delle discussioni, che contiene la trascrizione e la traduzione degli interventi fatti in Plenaria”.
In ogni caso sono soddisfatto di aver potuto parlare sia in italiano sia in napoletano per mettere in evidenza le problematiche che investono il Meridione d’Italia e che la commissione Ue guidata da Barroso non può ignorare».
Il testo integrale dell’intervento di Rivellini è il seguente:
«Vorrei intervenire in napoletano non per motivi folkloristici ma per attirare l’attenzione politica e dei media sulle emergenze del Sud Italia. Parlo in napoletano perché il napoletano non è un semplice dialetto ma una lingua con una sua grammatica ed una sua letteratura.
Presidente Barroso l’ho votata anche perché spero che lei sia il Presidente di tutta Europa, anche del Sud; il Sud è la porta d’ingresso dell’Europa e sta al centro del Mediterraneo.
Il Sud unisce mondi diversi e per storia, posizione geografica e cultura dell’accoglienza può svolgere un importante ruolo per tutto il vecchio continente.
Anche il Mezzogiorno d’Italia ha contribuito a regolarizzare 150 milioni di cittadini dell’est affinché diventassero comunitari. Se oggi un operaio di Danzica guadagna 28 volte di più di quello che guadagnava prima deve ringraziare anche il Sud Italia.
Il Sud ha sempre fatto la sua parte in Europa.
Usando una metafora potrei dire che il nostro disagio e la nostra protesta è oggi come una leggera pioggerella. Facciamo in modo che non diventi un uragano».
«Vulesse parlà napulitano nun pe fa casino ma pe fa capì a tutta l’Europa ‘e prublemi d’’o Sud.
Parlo napulitano. ‘O napulitano è na’ lengua, cu na’ grammaticà, na’ letteratura, nun è nu semplice dialetto.
Presidente Barroso l’aggia vutato e le chiedo d’essere ‘o Presidente ‘e tutta ll’Europa, pure d’’o Sud, pecché ‘o Sud è ‘a porta e ll’Europa e sta miezzo ‘o Mediterraneo.
‘O Sud aunisce mondi diversi e pe ‘a storia, posizione geografìca e cultura dell’’accoglienza po’ fa assaie pe’ tutto ‘o viecchio cuntinente.
Pure ‘o Sud ha contribuito a fà 150 miliuni ‘e cittadìni dell’est comunitarìe.
Si oggì n’operaio ‘e Danzìca guaràgna 28 vote chello ca’ guaragnàva primma adda ringrazià pure ‘o Sùd.
‘O Sud ha sempe fatto ‘a parta soja in Europa.
Ausann na’ metafòra putesse dicere che ‘a nostra protèsta è comme quanno schizzichea, evitammo c’arriva ‘o pata pata ‘e ll’acqua».

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