Cimitile. Conservava in casa una statua etrusca in bronzo del IV secolo a.C. come se fosse normale che si trovasse lì e non invece nella sua sede più naturale: un museo.
A scoprire a restituire a tutti i cittadini questa bellissima opera d’arte i carabinieri della Compagnia di Nola (agli ordini del capitano Andrea Massari) insieme al Nucleo Operativo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli che ieri mattina hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione di T.S. 51 anni, di Cimitile, operatore sanitario presso l’Asl di Nola, ed hanno fatto l’importante scoperta. Ma casa di T.S. oltre alla statuetta, alta circa 80 centimetri, i militari hanno anche rinvenivano due baionette che probabilmente erano una volta in dotazione all’Esercito Italiano e lo hanno così denunciato per detenzione abusiva di armi ed impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato. La statua ritrovata raffigura un antico guerriero greco, iconograficamente simile al tipo del “Marte etrusco”. A datare la sua origine al VI secolo a.C. il personale della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, Giuseppe Vecchio e Fiorenza Grasso.
Una scoperta non da poco quella effettuata a Cimitile. “Dall’esame risulta l’autenticità del reperto e la rarità e l’eccezionalità del soggetto”, legge in una nota degli esperti del Ministero per i Beni e le Attività culturali che hanno avuto modo di visionarla, “Nella statuetta sono ben definiti alcuni dettagli come i lineamenti del volto, i particolari decorativi dello scudo e dell’elmo. Confronti sono possibili con la produzione di VI secolo a. C. di piccoli bronzi dell’ambito piceno e più in generale in ambito etrusco-italico”.
L’opera e le armi sono state naturalmente sequestrate, in particolare la statua in bronzo è stata immediatamente trasferita presso la Soprintendenza di Pompei per le urgenti attività di conservazione e restauro di cui necessità. “Lo stato di conservazione del reperto è preoccupante”, aggiungono gli esperti, “L’intero oggetto risulta ricoperto da una patina dovuta ad agenti corrosivi che rischiano di deteriorare ulteriormente il metallo. Si ritiene urgente un intervento di restauro che ne consolidi la superficie e blocchi i processi corrosivi,m rendendo quindi possibile una migliore lettura del particolari anatomici e decorativi della statuetta”.
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