NAPOLI. La Masa Madre è uno spettacolo fortunato che ha girato il mondo, da Napoli a Padova, passando per l’Expo di Milano e il festival Operaestate di Bassano del Grappa, da Parigi a Witten, da Zurigo a Caracas e Madrid fino al Festival internazionale di Bogotà, scelto da Coldiretti e Legambiente per la tematica della resistenza alimentare contro il biocidio, supera ormai le 150 repliche.
E a Napoli torna – venerdì 15, sabato 16 e domenica 17 novembre (venerdì e sabato ore 21,domenica ore 18) al Teatro Spazio Libero in via del Parco Margherita 28, Napoli – per accontentare il pubblico che ancora, entusiasta, lo richiede. LA MASA MADRE
di Dario Menee ed Ettore Nigro con Ettore Nigro scene Armando Alovisi – costumi Patrizia Visone/Vitrizia grafica Luca Serafino – foto Roberta Mazzone
Etico, biologico, lievitato naturalmente. Lo spettacolo La masa madre nasce dall’intuizione dell’attore Dario Menee che, durante la sua permanenza a Buenos Aires, ha studiato e approfondito il mondo dei fornai porteños e l’uso della pasta madre (’o criscito, lo chiamano i napoletani), lievito naturale che si tramanda di generazione in generazione nelle famiglie dei fornai. Lo spettacolo ha poi raggiunto la sua forma definitiva a Napoli con Ettore Nigro che ha firmato la regia.
Lo spettacolo narra la storia di Sante, un ragazzo che vuole diventare fornaio perché ha un sogno: fare il pane per tutti. E così lotta per mantenere viva la pasta madre che ha ereditato dal nonno fornaio. Parte alla volta di Buenos Aires dove inizia a lavorare in un panificio, lotta insieme ai compagni per salvaguardare la naturalezza del pane e distribuirlo a tutti, segnando in tal modo la storia politica e gastronomica dell’Argentina. La masa madre è un inno alla resistenza alimentare, contro l’industrializzazione selvaggia dei processi alimentari che porta alla perdita delle tradizioni gastronomiche, contro la manipolazione dei cibi e dell’essere umano.
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