DA METROPOLIS DEL 26 OTTOBRE
Sant’Anastasia. Illusi si definiscono così gli ex sei vigili urbani dal 18 gennaio senza lavoro, e come non potrebbero esserlo? Nei mesi scorsi erano stati i protagonisti di una forte protesta, erano arrivati allo sciopero della fame accampati davanti al municipio di Sant’Anastasia, poi la promessa che sarebbero tornati a lavoro. Ieri altre notizie sconfortanti che li spingono a mettere in pratica nuove forme di dissenso. “Siamo illusi e disillusi, pronti a riprendere uno sciopero della fame in piazza Siano”, affermano gli ex agenti.
Si tratta di Giovanni Pascarielo, Blandisio De Marinis, Giuseppe Minieri, Salvatore Raia, Luigi Spadaro e Felice Nasti che ieri mattina si sono recati presso la Direzione Provinciale del Lavoro per sottoscrivere il nuovo contratto che li avrebbe riportati in servizio per le strade di Sant’Anastasia. Giunti sul posto hanno, però, trovato “un’amara sorpresa ad attenderli”, spiegano in una nota, “nonostante un accordo fra sindacati ed amministrazione per giungere alla risoluzione del caso, i funzionari comunali atti a firmare l’accordo, si sono rifiutati di approvarlo, dichiarando non attendibile il parere favorevole espresso da Ministero della funzione pubblica e Centro per l’impiego”. Appena avranno presentato la richiesta e ottenuto le autorizzazioni ricominceranno lo sciopero in piazza Siano. Già le autorizzazioni, perché la burocrazia a Sant’Anastasia non rispetta nemmeno la loro disperazione. A febbraio furono costretti a “sgomberare” perché la loro occupazione non era autorizzata, questa volta si premuniranno prima per evitare lo stesso problema.
Nelle settimane scorse era stato proprio il sindaco, nel corso di una conferenza stampa, a dichiarare che i sei ex agenti sarebbero presto ritornati al lavoro.
I giovani vigili urbani avevano scioperato in passato e torneranno a farlo per chiedere la stabilizzazione della loro posizione lavorativa presso il Comune, considerato che vi hanno prestato servizio per 37 mesi fino al 18 gennaio di quest’anno, quando appunto è scaduta l’ulteriore proroga di un mese che a dicembre gli era stata concessa dai commissari prefettizi allora alla guida dell’ente. Ieri, dopo tante vane promesse, il nuovo stop.
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