Marigliano. Dal Circolo “Che Guevara” Prc Marigliano riceviamo una nota che di seguito pubblichiamo.
Rifondazione Comunista chiede in Parlamento una commissione di indagine per Marigliano
La senatrice Paola Nugnes, in qualità di rappresentante del Partito della Rifondazione Comunista in Parlamento, ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere al Ministro dell’Interno l’intervento di una commissione di indagine per il ripristino della legalità, della trasparenza istituzionale e della democrazia nel Comune di Marigliano.
In particolare l’interrogazione fa riferimento alle diverse anomalie che hanno coinvolto il comune prima e dopo l’arresto dell’ex sindaco Carpino, ponendo l’attenzione sui provvedimenti amministrativi irregolari e/o poco trasparenti i quali hanno riguardato pure le questioni urbanistiche, ambientali e le assunzioni del personale nel settore rifiuti. Su quest’ultimo punto abbiamo sostenuto e continueremo a sostenere la lotta dell’operaio Sebastiano Piccolo il quale ha denunciato pubblicamente i metodi clientelari adottati per l’assunzione dei lavoratori destinati alla raccolta dei rifiuti comunali escludendolo da un possibile impiego nonostante i propri requisiti professionali.
La senatrice Nugnes ha accolto le indicazioni del lavoro politico e delle segnalazioni effettuate dal Partito della Rifondazione Comunista di Marigliano in collaborazione con l’ex consigliere comunale Saverio Lo Sapio, del Movimento Oxigeno, affinché si possa fare luce sulle vicende scandalose e camorristiche che allontanano la nostra comunità dalla democrazia così come dalla giustizia sociale.
Riportiamo di seguito il testo dell’atto:
Interrogazione a risposta orale 3-02123
presentata da PAOLA NUGNES mercoledì 25 novembre 2020
NUGNES – Al Ministro dell’interno. – Premesso che:
il Comune di Marigliano è stato colpito dall’arresto del sindaco Antonio Carpino, avvenuto il 21 luglio 2020, per “scambio elettorale politico-mafioso” e “corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso”, in relazione a reati che sarebbero stati commessi tra il mese di ottobre 2014 e il mese di giugno 2015;
durante l’amministrazione Carpino si è resa evidente, ad avviso dell’interrogante, una crisi della gestione democratica e del rispetto della legalità, con il verificarsi a Marigliano di una serie di anomalie tra cui: un vile attentato eseguito con una bomba molotov contro l’automobile del responsabile del settore urbanistica, costretto a lasciare l’incarico; l’eliminazione delle fasce di rispetto per i Regi Lagni, i canali borbonici di raccolta delle acque piovane e sorgive, in spregio al parere del tecnico comunale; le assunzioni di decine di operai per la gestione dei rifiuti comunali che, secondo quanto risulta all’interrogante, sarebbero avvenute secondo modalità poco trasparenti e con probabili meccanismi clientelari, che non hanno tenuto conto di criteri in base al reddito e ai requisiti professionali, come denunciato da un operatore ecologico; il rinvio a giudizio di 61 dipendenti comunali (“furbetti del cartellino”) tra i quali alcuni sono stati sospesi ed altri sono stati destinati ad incarichi di prestigio e responsabilità;
l’arresto dell’ex sindaco Carpino è avvenuto dopo pochi giorni dalla sua dichiarazione ufficiale di ricandidatura a sindaco presso il Comune di Marigliano;
in seguito all’arresto è stato nominato un commissario straordinario, che ha condotto il Comune di Marigliano alle nuove elezioni;
considerato che:
secondo quanto risulta all’interrogante, prima e durante le nuove elezioni, svoltesi il 20 e 21 settembre 2020, sono avvenute gravi inadempienze da parte dell’apparato comunale che non ha provveduto a consegnare per tempo le tessere elettorali ai cittadini, i quali sono stati costretti ad attese lunghissime, in assembramenti pericolosi, arrivando a rinunciare al libero voto e a segnalare nuovamente pratiche clientelari di voto di scambio;
queste anomalie sono state segnalate all’amministrazione comunale, alla Prefettura di Napoli e all’opinione pubblica tramite proteste ed esposti,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e, qualora corrispondano al vero, quali iniziative urgenti intenda assumere di fronte a simili violazioni della legalità, delle libertà costituzionali, della trasparenza istituzionale e della sospensione, di fatto, della democrazia;
se ritenga necessario intervenire, sollecitando il prefetto territorialmente competente, affinché nomini una commissione d’indagine con potere di accesso e accertamento, al fine di verificare la correttezza degli atti amministrativi presi in considerazione e di adottare ogni provvedimento utile al ripristino della normalità amministrativa dell’ente, liberandolo da ogni malfunzionamento e condizionamento clientelare o mafioso, così come previsto dall’articolo 143 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (decreto legislativo n. 267 del 2000).
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