venerdì 22 Novembre 2024
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Convegno con Paul Connett contro il biodigestore a S. Pietro a Patierno

di Antonio Sparano

NAPOLI. In questo periodo di convegni e dibattiti sul referendum relativo alla riforma costituzionale, tra promotori del “SI” e del “NO”, si è tenuto, ieri, nella sala consiliare della VII Municipalità di Napoli (Miano, Secondigliano, S. Pietro a Patierno), un confronto, altrettanto importante, tra istituzioni e la cittadinanza, e che ha visto la partecipazione del noto professore americano Paul Connett, l’ideatore della ormai celebre teoria “Zero Waste”, ovvero “Rifiuti Zero”. Tema del confronto: l’opposizione netta (un “NO!”, quindi, in questo caso) al progetto regionale di realizzazione di un biodigestore nell’area di S. Pietro a Patierno.

La vicenda risale a qualche mese fa: il 20 aprile di quest’anno la Regione Campania esprimeva parere favorevole per la costruzione, ad opera della “Urban Biogas Italy s.r.l.”, di un impianto di biometano pari a 250 Nmc/h ottenuto dalla digestione anaerobica della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani e da biomassa di verde strutturante con recupero del digestato a mezzo di compostaggio, e da realizzarsi, appunto, nella suddetta area.
Informati della cosa, gli abitanti del quartiere si sono allarmati (si tenga conto che la VII Municipalità conta più di 120 mila abitanti), e alcuni di essi hanno deciso ti fondare un comitato di protesta (dal nome “S. Pietro a Patierno deve respirare”), per informare i cittadini, non solo della propria municipalità, ma dell’intera città, su una questione fondamentale, e sempre attuale a Napoli, quale quella dei rifiuti, e che, perciò, non può riguardare un unico quartiere.
Da aprile ad oggi, le iniziative del comitato sono state molteplici: dal volantinaggio all’organizzazione di assemblee pubbliche; dai cortei, l’ultimo delle quali si è tenuto a fine luglio ottenendo un buona partecipazione nonostante il periodo poco propizio, al confronto con le istituzioni: la Municipalità, come detto, ma anche il Comune di Napoli.
Quest’ultimo, a inizio agosto, tramite la Commissione “ambiente”, esprimeva il suo parere contrario alla costruzione del biodigestore. La Municipalità, a sua volta, dopo un confronto tra tutte le forze politiche che la compongono, decideva di indire per il giorno 29 settembre (ieri, appunto) un consiglio monotematico in cui discutere ed eventualmente votare una mozione di indirizzo, anch’essa contraria ai progetti della regione.
Il comitato, quindi, saputo di questa data, ha chiesto alla presidenza se era possibile non aprire subito la seduta col dibattito politico e il successivo voto, ma con un intervento del professor Connett (in questi giorni In Italia per vari convegni), così da rendere ancora più chiari, sia alle istituzioni che ai cittadini, i termini della questione; e il presidente, dopo essersi confrontato con i capigruppo, si è dichiarato favorevole all’iniziativa.
Si è arrivati, così, alla giornata di ieri. Alle 17:45, nella sala consiliare di Piazzetta del Casale di Secondigliano, davanti ad una platea di cittadini e consiglieri municipali, il professor Connett ha tenuto una magistrale lezione sulla questione “rifiuti”. Il candidato al Nobel ha subito chiarito che nessun essere umano può sentirsi esentato dal cercare una soluzione a questo enorme problema; e, soprattutto, ha sottolineato che soltanto dalla sinergia tra istituzioni politiche e cittadinanza è possibile raggiungere una soluzione veramente efficace. Connett ha ribadito, ancora una volta, che il problema è innanzitutto culturale: è necessario – ha detto – ripensare il nostro sistema produttivo, basato sul binomio “utilizzare e gettare”, secondo nuovi termini: quelli di “recuperare e RI-utilizzare”. E questo è possibile solo a partire da una differenziazione dei rifiuti.
Quest’ultimo passaggio gli ha permesso, quindi, di entrare più nel merito della questione, vale a dire: la realizzazione di un biodigestore a S. Pietro. Il professore emerito, ha affermato di essere, in linea di principio, favorevole alla biodigestione anaerobica, ma nel caso specifico, quello relativo al progetto della Regione, i dubbi avanzati dai cittadini era più che legittimi. Partiamo dalla logistica: questi impianti – ha ricordato Connett – si costruiscono in aree industriali o comunque non abitate; mentre, in questo caso, si intende realizzarlo in prossimità di un’area altamente popolata. Secondo, l’ampiezza della struttura: se confrontato con quello di Salerno, quest’impianto dovrebbe essere il doppio; il che pone seri dubbi sul tipo di rifiuti lavorati. Terzo, La società appaltatrice: al che ne dica il nome (Urban Biogas Italy s.r.l.), non si tratta, infatti, di un azienda leader nel campo, ma quasi di “dilettanti”; il che aumenta i rischi di incidenti. Quarto punto, il più importante: si tratta di un progetto insensato. In una città dove la differenziata è al di sotto del 20%, non ha senso parlare di biodigestione dei rifiuti, semplicemente perché, come ha fatto ben intendere il professor Connett, sarebbe come voler far camminare una macchina senza benzina.
Il professore ha quindi concluso il suo intervento auspicando che le istituzioni locali si impegnino ad avviare al più preso un serio processo di raccolta dei rifiuti: perché solo allora si potrà pensare veramente in termini di “riutilizzo”, e guardare ai rifiuti come ad una risorsa.
Dopo l’intervento di Connett, è seguito ildibattito politico vero e proprio, con interventi di alcuni esponenti di maggioranza e opposizione; quindi il voto finale di una mozione contro il progetto della regione, la quale, con soddisfazione del Comitato “San Pietro deve respirare” e dei cittadini e cittadine presenti, è stata appoggiata all’unanimità da tutti consiglieri.
Si tratta di un ottimo risultato per gli abitanti di S. Pietro, che dopo il parere contrario della commissione ambiente del Comune, ottengono anche l’appoggio totale del consiglio municipale della VII. Ma, come hanno tenuto a sottolineare due membri del comitato, Michele Spaventa e Mariano Fergola: “la battaglia dei cittadini di S. Pietro, per il riconoscimento del loro diritto alla salute, è ancora lunga. Per cui, ora non bisogna rilassarsi, ma già pensare alla prossima azione: la grande manifestazione del 15 ottobre – ci ricordano Mariano e Michele – che partirà da via Stadera per arrivare fino a via Cupa Principe, zona in cui dovrebbe essere realizzato l’impianto! Dovranno esserci tutti!”
Noi sicuramente ci saremo; augurandoci di essere testimoni di un’altra bella giornata di democrazia.

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