POLLENA TROCCHIA. Smaltimento, triturazione e stoccaggio illecito di rifiuti speciali provenienti da scarti edilizi e meccanici all’interno di un’area destinata ad uso agricolo
Sequestrato dalla guardia di finanza di Casalnuovo, un complesso aziendale – di circa 30mila metri quadri – nella località Tamburriello, zona a valle immediatamente confinante con il territorio di Volla e Casalnuovo. Non solo. Sigilli anche agli automezzi – pale meccaniche, escavatori – ed agli impianti di trattamento e triturazione del materiale edilizio trattato illecitamente dalla ditta. I militari delle fiamme gialle della Compagnia di Casalnuovo hanno denunciato, infine, il titolare, N.M., un uomo di 60 anni residente a Pomigliano d’Arco, che dovrà rispondere del reato di gestione illecita e smaltimento di rifiuti.
La ‘ragione sociale’ dell’azienda sulla carta attestava tutt’altro: azienda operante nel settore per la ”estrazione di ghiaia, sabbia, argille e caolino”, così la ditta compariva all’anagrafe degli Uffici amministrativi, preposti al rilascio delle dovute e necessarie autorizzazioni previste per legge. In pratica sulla facciata era un’azienda che operava estrazione di materiale, mentre nella realtà dei fatti – accertati dai militari della guardia di finanza della Compagnia di Casalnuovo, guidati dal capitano Pasquale Danese – la ditta gestiva una vera e propria “discarica abusiva”, in un’area ad uso agricolo.
Cosa avveniva all’interno di questa vastissima area di 30mila meri quadri prima del sequestro? Principalmente lo smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi, provenienti dagli scarti edilizi ma la fiamme gialle hanno rinvenuto anche altri tipi di rifiuti come quelli smaltiti dalle officine meccaniche. In pratica tutto il materiale da risulta dell’edilizia – rifiuti speciali – attraverso un apposito macchinario veniva finemente triturato, smaltito ma illecitamente. Operazione quest’ultima che richiede, infatti, determinate certificazioni e determinati costi per le ditte del settore edile: ecco la scelta della via ‘illecita’ attraverso aziende abusive che a prezzi ridotti ‘sbriciolano’ di tutto e poi, spesso lo interrano.
Un’indagine che parte da lontano questa dei finanzieri di Casalnuovo e del Comando provinciale di Napoli: da qualche tempo i militari avevano attenzionato diversi automezzi con scarti edilizi che facevano uno ‘strano’ percorso. I camion poi finivano tutti all’interno di quell’area che ufficialmente – ma solo su carta – faceva estrazione di sabbia e argilla dalle cave, per uscirne completamente svuotati del loro carico. E’ scattata l’indagine coordinata dalla Procura di Nola che ha seguito il ‘filo rosso’ di uomini e mezzi coinvolti.
Infine, dopo pedinamenti, registrazioni e filmati, gli uomini delle fiamme gialle hanno eseguito il blitz, unitamente con i tecnici dell’Arpac, all’interno dell’azienda di Pollena Trocchia. Quando hanno fatto irruzione le macchine erano in piena attività: nell’area erano stoccati almeno 250mila metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi, principalmente inerti, rottami e soprattutto materiali di risulta edile, pronti ad essere frantumati presso l’impianto aziendale per la frantumazione e vagliatura di inerti.
di Patrizia Panico – da Il Mattino edizione aera sud
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