Un corteo regolarmente autorizzato annunciato persino alla Questura da una parte, dall’altra nell’aula consiliare di Sant’Anastasia un convegno sul “Puc partecipato”, alla fine però di partecipato c’è stato poco o nulla. Nell’aula consiliare il sindaco Carmine Esposito, i tecnici e qualche addetto al settore che seguiva l’incontro, fuori centinaia di cittadini che manifestavano per la decisione dell’amministrazione comunale di realizzare l’isola ecologica tra parchi residenziali e a ridosso dell’istituto comprensivo “Elsa Morante”. Ad impedire ai cittadini di entrare in municipio “per motivi d’ordine pubblico”, i poliziotti del commissariato di Ponticelli in assetto antisommossa ed i carabinieri. “Si è trasformato in un incontro di ordine privato”, spiega un manifestante, “dopo un grande dispendio di manifesti e volantini ad ascoltare ci sono soltanto esponenti dell’amministrazione”. Il corteo di protesta è partito dal quartiere di via Romani dove la realizzazione della struttura è prevista e conclusosi appunto a piazza Siano.
Fischi, grida e attimi di tensione, stemperati proprio dalla calma delle forze dell’ordine. “Buffoni, buffoni”, gridavano i manifestanti rivolti all’esecutivo di centrodestra, “In questa città non c’è più democrazia, è impossibile poter opporsi alle decisioni dittatoriali del sindaco”, spiegano alcuni manifestanti. E poi a prendere la parola, in nome dei 160 firmatari di singole diffide contro il Comune, è Elena: “Manifestiamo contro la decisione dell’Amministrazione di spostare il progetto dell’isola ecologica, una delibera dell’ottobre 2010, è bastata la semplice diffida di un singolo cittadino (assessore dell’attuale giunta, ndr) a far spostare il progetto dell’isola ecologica, progetto già finanziato che doveva essere solo appaltato. Hanno stabilito un nuovo progetto a ridosso di una scuola e dei parchi ‘Quadrifoglio’, ‘San Domenico’ e Ina Casa. Per le necessità di un cittadino si è cambiato un progetto vagliato da tecnici del Comune e della Provincia, una scelta che ci sembra immotivata. Le motivazioni che ci sono state fornite sono sempre state molto deboli, noi abbiamo prodotto 160 diffide e non sono bastate. Anche quando ci si appella al Piano strategico operativo secondo noi si erra, se già nel 2006 quella zona nel Boschetto era a vocazione turistica i tecnici dovevano saperlo e non fare un simile errore. Ci sembra sia stato favorito interesse personale rispetto a quello della collettività. Il nostro territorio permette tante scelte e si è scelto di farla a confine con scuola, media, elementare e dell’infanzia e a ridosso dei parchi. Una scelta scellerata, quasi una punizione politica rispetto a residenti di una zona che storicamente votano in maniera diversa dall’Amministrazione”. Riguardo poi la tipologia di rifiuti che la struttura dovrà accogliere: “Saranno installati 18 scarrabili, 6 con rifiuti urbani pericolosi di cui non si capisce nulla con la gestione, perchè è stata scelta un’area che da anni aspetta una e riqualificazione e infrastrutture sportive e ricreative. Ci aspettavamo altro rispetto all’isola ecologica”. Rispetto la “tempistica” della manf8iestazione. “Siamo qui perchè nelle varie occasioni che abbiamo avuto per confrontarci, ma mai c’è stato un reale confronto, il sindaco ha sempre detto che l’isola ecologica si farà lì senza spiegarci il perchè”. Infine Tullio: “Siamo favorevoli ad un’isola ecologica, ma in un luogo più idoneo di quello scelto”
DA METROPOLIS DEL 25 LUGLIO
FOTO DI PASQUALE INDUSTRIA

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