Napoli. «L’ultima relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia al Parlamento è l’ennesima “frustata” alle istituzioni tutte. Se a Napoli la criminalità organizzata si arricchisce sempre più, attrae consenso e attecchisce maggiormente nel tessuto sociale più debole, vuol dire che le istanze dei ceti poveri non sono raccolte tempestivamente e bene – afferma Valeria Ciarambino, consigliere regionale del Gruppo Misto e Vicepresidente del Consiglio regionale – Bene la Dia quando afferma che “risulta necessario affiancare all’azione antimafia anche mirate manovre di politiche sociali”. Sono questi gli strumenti più potenti contro la camorra, capaci di infondere nelle famiglie, nei giovani, quel senso di giustizia ed equità, quel senso di rispetto verso la legge e verso gli altri. E ha ragione il Questore di Napoli, Giuliano, quando lancia l’allarme sul fatto che di camorra se ne parla ancora poco. È necessario che si mobilitino tutte le forze sane e migliori della società, valorizzandone le potenzialità. Rendere le politiche sociali – conclude la Ciarambino – più performanti significa aiutare concretamente le fasce deboli della popolazione attraverso strumenti di inclusione e socialità: scuola e lavoro sono i primi semi da piantare per una rinascita onesta della collettività».
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