martedì 26 Novembre 2024
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Regeni, 5 anni fa la scomparsa. Mattarella: “L’Egitto dia risposte”. Iniziative sui social

Il 25 gennaio 2016 alle 19.41 Giulio Regeni inviò dall’Egitto il suo ultimo sms. Di lui non si seppe più nulla fino al ‪3 febbraio, quando il suo cadavere, torturato, fu trovato su una strada tra Il Cairo e Alessandria.

A cinque anni da quel messaggio la verità sull’assassinio del ricercatore friulano è ancora lontana, nonostante il lavoro della magistratura italiana e l’impegno del governo. In occasione dell’anniversario il caso viene nel Consiglio Esteri.

5 anni di ricerche e anche di mobilitazioni. Contrassegnate di giallo, il colore della campagna “Verità per Giulio Regeni”. Oggi Giulio sarà ricordato nel Comune dove è nato e dove ancora risiede la famiglia, Fiumicello Villa Vicentina. Questa mattina sono state inaugurate delle Panchine gialle, nel parco scolastico Giulio Regeni. Alle 17.30, ci sarà un evento online, ‘Pensieri e parole’, che si potrà seguire dal sito del quotidiano La Repubblica e sulle pagine facebook “Giulio siamo” noi’ e ‘Verità per Giulio Regeni’. Infine, alle 19.41,  l’ora in cui si sono perse le tracce di Giulio, al Cairo, l’iniziativa virale sui social, ‘Coloriamo i social di giallo’. Ognuno potrà pubblicare una foto, un cartello, un disegno giallo dedicato a Giulio.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottolinea che “l’azione della Procura della Repubblica di Roma, tra molte difficoltà, ha portato a conclusione indagini che hanno individuato un quadro di gravi responsabilità, che, presto, saranno sottoposte al vaglio di un processo, per le conseguenti sanzioni ai colpevoli.

Ci attendiamo piena e adeguata risposta da parte delle autorità egiziane, sollecitate a questo fine, senza sosta, dalla nostra diplomazia”.

“La vicenda di Giulio Regeni riguarda tutti, non solo l’Italia”, ha scritto Piero Fassino, presidente della Commissione Affari esteri della Camera dei deputati, ai suoi omologhi Ue chiedendo “di assumere ogni iniziativa parlamentare, sul piano politico e diplomatico, a livello sia bilaterale sia multilaterale, per ottenere verità sul caso di Giulio”. “È un impegno – ha sottolineato – per la legalità internazionale e per il rispetto dei diritti umani, valori su cui si fondano l’identità dell’Unione Europea e le sue relazioni con ogni nazione”.

L’Alto rappresentante dell’Unione europea, Josep Borrell, intervenendo al Consiglio dei ministri degli Esteri ha ringraziato Luigi Di Maio per aver chiesto di discutere del caso di Giulio Regeni alla Ue, poiché è una questione grave non solo per l’Italia ma per tutta l’Unione. Si apprende da fonti, a Bruxelles. Parlando del “brutale” assassinio, Borrell ha evidenziato come da allora si sia chiesto all’Egitto di far luce sul caso e di cooperare. “Siamo sodali” con l’Italia e la famiglia Regeni nella richiesta di far piena luce, ha detto.

“Da cinque anni la famiglia di Giulio e tutti noi chiediamo giustizia – ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio al Consiglio Ue –  ma non è ancora arrivata. Di recente la Procura di Roma ha portato a conclusione indagini che hanno individuato gravi responsabilità che presto saranno sottoposte al vaglio di un processo. Sia chiaro, l’Italia ritiene l’Egitto un interlocutore cruciale nel Mediterraneo, e ritiene che il nostro compito in Europa sia quello di avviare un dialogo franco, costruttivo e trasparente con Il Cairo, ma non può avvenire a scapito dei diritti umani”.

“Non ci fermeremo mai, fino a quando non avremo restituito il quadro completo delle responsabilità e dei soggetti coinvolti – ha affermato il presidente della Camera Roberto Fico in un post su facebook dedicato a Giulio Regeni -. A cinque anni dalla scomparsa di Giulio il pensiero va ai suoi cari, a Paola, Claudio e Irene. E va a tutti gli ‘altri Giulio’ in Egitto e in tutto il mondo, ai quali questa ricerca di verità è dedicata”.

Ed è stata fissata al 29 aprile prossimo l’udienza preliminare davanti al gup di Roma Pier Luigi Balestrieri per i quattro agenti dei servizi segreti accusati del sequestro, delle torture e dell’omicidio di Giulio Regeni. Il 20 gennaio è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per gli 007 Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. Nei loro confronti le accuse mosse dal procuratore Michele Prestipino e dal sostituto Sergio Colaiocco variano dal sequestro di persona pluriaggravato al concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali aggravate.

 

 

 

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