Napoli-Ravello. Un mesaggio bomba quello dello scrittore Roberto Saviano che ha preluso le dimissioni dalla presidenza della Fondazione Ravello del celebre scrittore Antonio Scurati. Stando a quello che scrive lo scrittore: “Vincenzo De Luca blocca la mia presenza al Ravello Festival. Nessun problema, don Vicié, non ci sarò… arripigliateve tutt’ chell che è o vuost”, non sarebbe stato ospite gradito alla celebre kermesse. Da quì le dimissioni di Scurati. La stessa Fondazione ieri in una nota, però, specifica: «La politica non c’entra, né c’entrano questioni di merito inerenti ai rispettabili ospiti ipotizzati, rilevando invece una questione di correttezza del metodo e di democraticità delle decisioni. Semplicemente l’ex presidente della Fondazione Ravello, scavalcando ruoli e funzioni istituzionali ha tentato di imporre al Direttore Generale, senza alcuna precedente informativa agli organi della Fondazione e senza alcuna deliberazione collegiale, un ciclo di dibattiti fuori dalla programmazione del Festival ritualmente approvata sulla base della relazione del Direttore Artistico». Intanto il candidato sindaco di Napoli, Antonio Bassolino, legato culturalmente alla celebre manifestazione e dagli eventi ad essa collegati commenta così lo scontro: «Alla Fondazione Ravello mi legano tanti rapporti istituzionali ed affettivi. La presidenza Scurati – nato a Napoli, grande scrittore, innamorato di Ravello- ha suscitato in me e in tante persone la speranza di un rilancio, di poter riprendere e rinnovare la bella esperienza di Domenico De Masi. In queste ore si corre il grave rischio che tutto precipiti e vada perduto, dopo le dimissioni di Scurati in conseguenza della messa in discussione della sua autonomia e della sbagliata censura ad una personalità come Roberto Saviano. È dunque indispensabile un momento di chiarezza e di responsabilità. Respingere le dimissioni di Scurati è una saggia e doverosa scelta. È un atto che può consentire allo scrittore di rivedere la sua decisione e di portare avanti il suo impegno e le sue libere scelte culturali alla guida della Fondazione»
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