venerdì 20 Settembre 2024
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Racket, nuove accuse per il boss D’Avino

DA METROPOLIS DEL 7 GENNAIO

Somma Vesuviana. E’ una figura apicale del clan D’Avino , agiva con l’aggravante dell’appartenenza ad un sodalizio camorristico, imponeva il pizzo soprattutto agli imprenditori. E’ il profilo di Giovanni D’Avino 52 anni, di Somma Vesuviana, elemento di spicco della cosca sommese, noto soprattutto come o’ Bersagliere. I pm della Dda (Direzione Distrettuale Antimafia) di Napoli, hanno confermato le accuse e le prove che i carabinieri della stazione di Somma Vesuviana (guidati dal comandante il maresciallo Raimondo Semprevivo, e dal suo vice Alessandro Gambino) avevano trovato a dicembre nei confronti di D’Avino. Prove che hanno convinto anche il Gip del Tribunale di Napoli che ha emesso nei confronti dell’uomo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, proprio in cella è stato raggiunto dal nuovo dispositivo. D’Avino negli anni ’90 è stato condannato per associazione a delinquere di stampo camorristico, il clan al quale apparteneva, quello i cui capi erano i fratelli Fiore e Luigi, faceva riferimento alla Nuova Famiglia di Carmine Alfieri.
Diversa, invece, la storia di quello che il 20 dicembre scorso fu arrestato insieme a lui perché considerato il suo “autista”. Per Gaetano Mauro, 54 anni, si procederà infatti a “piede libero”. Gli inquirenti sono stati in grado di accertare che D’Avino approfittando del vuoto criminale che si era creato in città dopo lo “sbandamento” del clan Sarno (che prima a Somma “gestiva” il racket a negozianti e imprenditori) aveva cercato di prenderne il posto. Proprio il periodo natalizio gli era sembrato quello più propizio per chiedere soldi agli imprenditori, in una di queste occasioni i militari erano riusciti a bloccarlo. A dicembre, le indagini precise e puntuali degli uomini dell’Arma (coordinate dalla Dda di Napoli e dalla Compagnia di Castello di Cisterna, diretta dal capitano Michele D’Agosto) avevano portato a scoprire D’Avino e Mauro in “azione”. I carabinieri li seguirono fin dentro gli uffici di un imprenditore sommese. Qui, senza l’ausilio di mezzi tecnici, ma confondendosi tra i presenti erano riusciti ad ascoltare la conversazione intercorsa tra il boss e la vittima della richiesta estorsiva. Sentirono D’Avino dire chiaramente: “Voi sapete che a Somma ci sono io e mi dovete dare qualcosa, sapete che questo è periodo di scadenza e dobbiamo pensare ai carcerati”. Appena il tempo di lasciare il luogo dell’estorsione e per lui e Mauro scattarono le manette. La perspicacia dei carabinieri ha portato a produrre prove che anche i magistrati hanno trovato incisive.

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Gabriella Bellini
Gabriella Bellini
Gabriella Bellini è nata a Tropea (VV), giornalista professionista dal 2003, ha cominciato a lavorare nel 1994 nella redazione giornalistica di Televideo Somma, ha collaborato con Tele Oggi, Il Giornale di Napoli, Il Mattino, il Corriere del Mezzogiorno (dorso campano del Corriere della Sera), Cronaca Vera, Retenews, è stata redattore del settimanale Metropolis (poi diventato quotidiano) e di Cronache di Napoli. Ha condotto un programma di informazione e approfondimento su Radio Antenna Uno. Nel febbraio 2007 ha creato con altri colleghi il sito web laprovinciaonline.info di cui è il direttore. Dal 2017 è componente della Commissione Pari Opportunità dell'Ordine dei Giornalisti della Campania Nel 2009 ha ottenuto il prestigioso riconoscimento all’Impegno Civile del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, destinato ad un giovane cronista che si “sia distinto nel suo lavoro sul tema della diffusione della Cultura della Legalità” ottenendo così il premio nazionale “Per la Cultura della Legalità e per la Sicurezza dei Cittadini”. Nel 2012 il Premio internazionale Città di Mariglianella “Gallo d’Oro” per i “numerosi reportage sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2013 il premio “Città di Saviano, giornata per la legalità” per “L'impegno profuso a favore della promozione e diffusione dei valori della legalità". Nel 2015 menzione speciale “L’ambasciatore del sorriso” per “L’instancabile attività di reporter, votata a fotografare con sagacia le molteplici sfaccettature della nostra società”. Nel 2016 il Premio “Antonio Seraponte” con la seguente motivazione “Giornalista professionista sempre presente e puntuale nel raccontare i fatti politici e di cronaca. In poco più di un decennio a suon di bravura ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti per essersi distinta su temi importanti come la diffusione della cultura della legalità, della sicurezza dei cittadini e per l’impegno sui temi della povertà e dell’emarginazione”. Nel 2019 il premio Napoli Cultural Classic "Donna straordinaria, esponente della stampa locale che attraverso la sua autentica e graffiante penna racconta il nostro territorio anche fuori dai confini. Sempre attenta alla realtà politico-sociale che analizza con puntualità e chiarezza, riesce a coniugare la divulgazione al grande pubblico con l'obiettività suggerita dalla grande esperienza umana che l'accompagna". Nel 2022 Premio di giornalismo “Francesco Landolfo”

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