L’acqua potabile della Campania rischia diventare proprietà privata. Eni AcquaCampania, l’azienda che fornisce l’acqua nelle province di Napoli e Caserta, sta per essere acquistata da una triade societaria controllata dagli azionisti di minoranza: Caltagirone, la multinazionale Veolia e l’onnipresente Impregilo. L’azienda idrica è controllata dall’ente pubblico Eni attraverso una partecipazione pari al 50,5 %. Quote che stanno per essere cedute. In base ad accordi parasociali, le aziende private, per diritto di prelazione, acquisterebbero le quote Eni, determinando la privatizzazione delle sorgenti e dei pozzi potabili e della depurazione. L’acqua è un bene pubblico essenziale e non può essere gestito da soggetti con finalità commerciali o lucrative. Rischia di essere condizionata la vita di milioni di persone, determinando l’aumento delle tariffe, senza garanzie sulla qualità dell’acqua distribuita. È necessario fermare la privatizzazione dell’acqua della Campania. Per questo ti chiediamo di sostenere questa battaglia con la tua firma. Il nostro obiettivo è chiedere al Consiglio regionale a trasformare in legge il ddl n° 75 che giace in consiglio dal 18/01/2006, dando vita alla società interamente pubblica Campaniacque per gestire, con ampie garanzie per le popolazioni, tutti i grandi impianti, le sorgenti e l’acquedotto campano. Per scongiurare il rischio della privatizzazione dell’acqua campana e di Napoli bisogna fare una scelta chiara a difesa di un essenziale bene pubblico. Non lasciamo che i cittadini vengano espropriati di una risorsa vitale.
Firma la petizione su http://www.politichesociali.it/petizione_acqua.php
Visita anche: http://www.contrattoacqua.it/public/journal/
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