SANT’ANASTASIA – Ancora non ci siamo: ottocento quintali di umido raccolti in pochi giorni non bastano a soddisfare l’obiettivo dell’amministrazione comunale. Il 16 ottobre scorso è partita la raccolta “porta a porta” presso tutti gli esercizi commerciali, ma sono ancora pochi quelli che si sono adeguati.
“Non c’è stata una risposta al cento per cento -afferma l’assessore all’ambiente Pasquale Coppola- Per rientrare nella normalità sul problema dei rifiuti è necessario invece una maggiore sensibilità e collaborazione”.
Eppure la nuova sperimentazione era partita proprio dagli esercenti nei cui locali è più semplice separare i rifiuti biodegradabili. Si tratta infatti, secondo le prescrizioni dell’Amav (la società ambientale del Comune), di immettere nei contenitori carrellati, ubicati all’interno o in prossimità dell’esercizio commerciale, il materiale selezionato. “Non vorrei -ha detto il sindaco Carmine Pone- dovermi trovare a gestire solo l’emergenza. Piuttosto, ognuno di noi deve fare la propria parte per disciplinare il deposito dei rifiuti. L’avere iniziato dai commercianti è un segnale da cogliere. E un’opportunità per voltare pagina”. Il sogno dell’inquilino di palazzo Siano è diventare un modello virtuoso nella raccolta differenziata. Ci hanno provato i suoi predecessori, ci riprova il neosindaco di centrodestra.
Intanto in questi giorni è all’opera la task force dei giovani che svolgono il servizio civile presso il Comune di Sant’Anastasia. Finora hanno raggiunto ben 108 esercenti per consegnare l’ordinanza del sindaco. Un modo anche questo per sensibilizzare la categoria alla raccolta differenziata.
Attenzione, il prelievo dell’umido avverrà di martedì, giovedì e sabato dalle ore 4 alle 10.
Anna Maria Romano
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