SANT’ANASTASIA. Corretta e sana alimentazione è quello che si prefigge l’associazione “Donne anastasiane” al convegno “Noi siamo quel che mangiamo”, domenica 30 novembre, alla Sagra del capretto anastasiano.
Cattive e buone abitudini da usare a tavola, il dilemma che si pone tra un piatto di patatine fritte e uno di carote lesse, e, come spesso accade, naturalmente il più appetibile alle nostre papille gustative è anche quello più deleterio per il fegato. A tal proposito, professionisti del settore ed esperti in materia di nutrizione si confronteranno nell’interessante convegno “Noi siamo quel che mangiamo”, domenica 30 novembre alle ore 11 piazza Cattaneo Sant’Anastasia”, all’interno della manifestazione della decima edizione della “Sagra del Capretto anastasiano”. Il convegno, che avverrà nella tendo struttura dedicata alle conferenze, avrà come tema la corretta alimentazione da adottare nell’età infantile, infatti saranno presenti i ragazzi delle medie di alcuni istituti comprensivi del territorio. Gli studenti ascolteranno i loro oratori per conoscere la dieta giusta da adottare a tavola in modo da non imbattersi in patologie gravi come il diabete e l’obesità, malattie che purtroppo nei tempi moderni trovano un’incidenza sempre più alta. L’incontro è stato organizzato dalla giovane associazione “Donne anastasiane”, nata agli inizi di quest’anno, impegnata nel sociale, attenta a portare alla luce le problematiche che affliggono le fasce deboli e proprio in virtu’ della rinomata sagra, dove verranno elogiati prodotti tipici ma soprattutto sani del territorio, hanno deciso di creare una full immersion nel mondo della alimentazione rivolgendosi a figure mediche preparate alla tematica. Le donne anastasiane, in ambito della sagra oltre al convegno , hanno organizzato anche un momento di solidarietà rendendo possibile la partecipazione dell’associazione umanitaria “Emergency” di Gino Strada. Infatti domenica sera, per la conclusione della manifestazione uno stand con gli operatori di “Emergency” venderanno dei gadget e il ricavato andrà agli ospedali da campo situati nelle zone afflitte dalle terribili guerre e nei paesi colpiti dalla spaventosa epidemia Ebola.
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