Gli agenti del commissariato Scampia, durante un rituale servizio di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, lo avevano arrestato lo scorso febbraio nella sua abitazione di via Marrazzo, in seguito ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
L’antefatto e la condanna in primo grado
A finire in manette, poco meno di un anno fa, fu Luigi Avagnano, napoletano di 44 anni, gravemente indiziato dei reati penali di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Gli agenti, infatti, all’epoca dei fatti trovarono nell’abitazione dell’Avagnano ben 41 panetti di hashish e alcune stecche della stessa sostanza per un quantitativo complessivo di circa cinque chilogrammi. Nell’appartamento del 44enne furono rinvenuti anche 4 bilancini di precisione, 4 coltelli e diverso materiale per il confezionamento della droga. Avagnano fu condannato in primo grado alla pena di 4 anni e sei mesi.
La riduzione della pena
Qualche giorno fa è arrivata la sentenza della terza sezione penale della Corte di Appello presso il tribunale di Napoli che ha escluso l’aggravante dell’ingente quantitativo (il famigerato articolo 80, comma 2 del DPR 309/1990), riducendo la pena a 3 anni e 4 mesi di reclusione. “L’esclusione dell’articolo 80” – dichiara l’avvocato Rosario Arienzo, difensore di Avagnano – “è fondamentale per la fase esecutiva. In questo modo il mio cliente non dovrebbe più tornare in carcere”.
Sostieni la Provinciaonline
Il nostro giornale è libero da influenze commerciali e politiche e così vogliamo restare. Voi con il vostro piccolo aiuto economico ci permettete di mantenere la nostra indipendenza e libertà. Un piccolo o grande aiuto che permetterà alla Provinciaonline di continuare ad informarvi su quello che tanti non vogliono dirvi. Clicca qui e aiutaci ad informare ⬇️.