MARIGLIANO – Alcune proposte da affidare alla politica e volte a creare un’economia sana in questo nostro territorio martoriato, sono state formulate e spiegate, domenica, in un eccellente convegno, nella sala consiliare del comune di Marigliano, da esperti del settore. Se saranno attuati, questi suggerimenti, potranno rendere le nostre zone “Campania felix”, così come erano denominate una volta, e permetterci, col passare del tempo, di abbandonare l’ etichetta “Terra dei fuochi”.
Il convegno, organizzato dal professore Giuseppe La Rocca ( presidente della Consulta delle associazioni) col patrocinio del Comune di Marigliano è stato moderato dalla giornalista Gabriella Bellini.
Ad aprire il dibattito, in una sorta di introduzione, è stato proprio Giuseppe La Rocca che ha spiegato le tematiche e gli argomenti che, successivamente, sono stati affrontati da esperti, chiamati a dare il contributo per cercare di scegliere la via migliore volta alla promozione e valorizzazione del territorio e dei prodotti locali :«il “Maggio Mariglianese” , giunto alla sua settima edizioni – ha dichiarato La Rocca – nasce nell’ ottica che un accordo tra le risorse artistico-culturali e sociali è necessario per favorire il cambiamento della qualità della vita, ed è per questo che la Consulta delle associazioni si adopera per arrivare ad un miglioramento».
Toccante e di forte impatto emotivo l’ intervento del professore Giuseppe Caliendo (assessore provinciale all’ Ambiente) che ha evidenziato le problematiche ambientali del territorio agro-nolano mostrando, al pubblico in sala, slide e fotografie di luoghi balzati alla cronaca per episodi negativi legati ai rifiuti tossici. Con la giusta dose di serietà ed ironia, Caliendo, ha riassunto le problematiche:«invece di portare nel mondo le nostre bellezze abbiamo portato queste immagini e permesso che ci etichettassero. Anche le altre regioni vivono queste situazioni, forse non coma la Campania, ma noi siamo stati in grado di trasformare la nostra Terra da “Campania felix” a “Terra dei fuochi” – e con malinconia pronuncia le sue parole – da bambino correvo tra i campi di papaveri in cerca di farfalle, ed è questo il mio sogno più grande».
Caliendo è ottimista soprattutto perchè le aree inquinate sono limitate ed è, quindi, a sfavore dell’ allarmismo. Consapevole che ci vorrà impegno e denaro ha affermato che “madre natura ci ha fornito la possibilità di risolvere tutto in rapido tempo”. Ci ha spiegat, infatti, le interessanti tecniche di phytoremediation, per la bonifica dei suoli contaminati, e di bioremediation.
Da sottolineare soprattutto l’ intervento del dottor Rino Cerini in merito all’ importanza della tracciabilità del prodotto alimentare. Nato a Battipaglia, un territorio che è stato vittima di sversamenti, Cerini i “campi di papaveri” ne ha visti bene pochi:«tutto ciò è frutto di una generazione come la nostra e della cultura del menefreghismo» – ha dichiarato. Autocritico ma tremendamente attaccato alle sue origini meridionali racconta che, con difficoltà, ha cercato di mostrare i risultati positivi ottenuti dalle analisi dei prodotti:«non fa notizia l’aspetto positivo ma ci abbiamo provato – racconta Cerini – siamo andati a palazzo Montecitorio, col camice bianco, a distribuire 3 quintali di mozzarelle, regalate dai produttori, e i risultati della diossina». C’è un controllo maniacale sulle produzioni zootecniche e Cerini ha spiegato che ciò viene fatto costantemente attraverso la valutazione del rischio:«l’ azienda ci chiama, facciamo la valutazione del rischio e decidiamo assieme le analisi da effettuare, se le analisi sono positive l’ azienda deve adottare i giusti provvedimenti che noi indichiamo – e continuando ha affermato con orgoglio – uno dei comuni più virtuosi è risultato essere proprio Marigliano, ed io vi ringrazio perché siete un esempio di tracciabilità – e ha spiegato – dopo che i produttori hanno fatto analizzare i loro prodotti hanno avuto il rinnovo dei contratti da parte di importanti aziende italiane e visto anche riconoscere quel centesimo in più proprio per aver effettuato i dovuti controlli».
Il tema di una sana alimentazione è stato affrontato, invece, dal professore Marcellino Monda che, dopo un breve excursus storico sugli studi volti a ridurre il senso della fame, ha affermato che “la popolazione campana è la più grassa d’ europa” ed ha esortato il pubblico a “nutrirsi coi colori della vita”:«bisogna avere una sana alimentazione e assumere una quota giornaliera di frutta e verdura, mangiare, quindi, i cinque colori del benessere (rosso,verde, arancione, bianco e viola) ha spiegato – perché sono ricchi di antiossidanti e ottimi per prevenire malattie cardiovascolari e tumori».
A seguire, l’intervento dell’ onorevole Massimiliano Manfredi:«Quando parliamo di “Terra dei fuochi” non parliamo del percorso che riguarda lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ma parliamo dello smaltimento dei rifiuti industriali e non bisogna confondere queste due cose – ha dichiarato – il fenomeno della terra dei fuochi, coniato da lega ambiente nel rapporto dell’ ecomafia, ha avuto una modificazione profonda. Il “fenomeno” di 30 anni fa era il tombamento dei rifiuti da parte dei clan camorristici su mandato delle grandi aziende nazionali, il “fenomeno” attuale delle discariche di amianto invece non è figlio della camorra ma deriva da un percorso di distorsione economica di vario tipo. Il 70% del combusto dei roghi lungo la statale 268 – dichiara Manfredi – sono in realtà gli scarti di reti di aziende, soprattutto concerie che riversano a nero i rifiuti creando un danno ambientale a causa della diossina proveniente dai materiali bruciati e, per questo, qualche settimana fa ho chiesto l’emersione di queste aziende in modo tale da ridurre il fenomeno ed eliminare il danno dalla fonte». Manfredi ci tiene a sottolineare che c’è detrazione fiscale, per il privato cittadino, per la bonifica dell’ amianto.
Il compito di discutere delle nuove produzioni alimentari spetta al dottore Saverio Quartucci, amministratore Star S.r.l, che ha delineato dettagliatamente tutto ciò che riguarda le microalghe (clorella e spirulina). Le microalghe sono organismi fotosintetici unicellulari, che utilizzano la CO2 ambientale per produrre una vasta gamma di molecole interessanti, dai trigliceridi utilizzabili per la produzione di biodiesel, a molecole con azione nutraceutica, come i carotenoidi o gli acidi grassi omega-3 a catena lunga e inoltre, esse possono essere ingegnerizzate per produrre farmaci: «Ho sperimentato, per esempio, la spirulina prodotta presso l’ università di agraria di Portici nella pasta, inserendoci dentro 10 grammi di spirulina per ogni kilo di pasta – ha dichiarato Quartucci e ha continuato spiegando che – la spirulina può essere anche utilizzata come mangime per animale perché è un integratore che ha proprietà che poi ritroviamo nella carne e, in questo modo, la catena alimentale si arricchisce con proteine e elementi nutritivi naturali».
A concludere questo interessantissimo convegno è stato l’ onorevole Paolo Russo ricordando ai presenti in sala che si possono affrontare anche le situazioni più complicate. Rievoca alla memoria un drammatico episodio, lo scandalo del vino al metanolo, che provocò la morte di 23 persone, danni neurologici e cecità a tanti che avevano bevuto vino prodotto dalla ditta Ciravegna di Narzole (Cuneo), colpevole di aver alterato il vino col metanolo(ignorandone la tossicità) per aumentare la gradazione alcolica:«quella drammaticità – ha dichiarato Russo – comportò un’ iniziativa di tracciabilità assoluta dei prodotti rendendoli eccellenti e protagonisti nei mercati nazionali ed internazionali a distanza di pochi anni dal tragico episodio».
Forti le parole di esortazione dell’ onorevole Russo che ha invogliato i cittadini a riappropriarsi delle loro tradizioni e dei loro prodotti avendo a cuore una mentalità imprenditoriale e la tutela del consumatore.
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