sabato 30 Novembre 2024
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Prof ucciso a Melito, in carcere collaboratore scolastico

Melito. La Procura di Napoli Nord, coordinata dal procuratore Maria Antonietta Troncone, ha sottoposto a fermo un collaboratore scolastico nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Marcello Toscano, l’insegnante di sostegno di 64 anni trovato senza vita dai carabinieri in un’aiuola della scuola “Marino Guarano” di Melito, nel Napoletano. All’uomo, lungamente ascoltato dagli inquirenti, viene contestato il reato di omicidio volontario. È stato trasferito nel carcere di Poggioreale, in attesa dell’udienza di convalida.
In particolare, stamattina i carabinieri della Compagnia di Marano di Napoli hanno eseguito un provvedimento di fermo, emesso nella notte dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, nei confronti di un soggetto 54enne, gravemente indiziato dell’omicidio del professore 64enne, avvenuto in Melito di Napoli nel pomeriggio dello scorso martedì.
“Le indagini avevano avuto inizio all’atto del rinvenimento del corpo della vittima”, spiega in una nota il procuratore Maria Antonietta Troncone, “attinto da numerosi fendenti inferti con arma da taglio, nell’area antistante l’istituto scolastico “Marino Guarano”, sito in Melito di Napoli, dove sia il professore che il soggetto fermato prestavano servizio.
Pertanto. venivano tempestivamente svolti plurimi accertamenti di natura tecnica nonché consistenti
nell’assunzione a sommarie informazioni di persone in grado di riferire notizie utili alle indagini.
Le dichiarazioni acquisite consentivano di accertare che il telefono in uso alla vittima era irraggiungibile già dalle ore 12:30 circa del giorno in cui è avvenuto il fatto delittuoso.
Le informazioni comolessivamente raccolte venivano comparate con le risultanze delle immagini
registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti su edifici limitrofi al luogo del commesso delitto.
L’ipotesi investigativa veniva riscontrata dagli esiti dell’ispezione personale condotta sul fermato e dalle risultanze di perquisizioni personali e domiciliari che consentivano, in particolare, di sequestrare indumenti in uso all’indagato che recavano tracce dell’avvenuto omicidio”.
La persona sottoposta a fermo è stata tradotta presso la Casa Circondariale di Napoli Poggioreale.

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