SANT’ANASTASIA. Una vicenda delicata che vede contrapporsi zio e nipote. Da una parte l’ex sindaco di Sant’Anastasia, Carmine Esposito, dall’altra l’attuale primo cittadino Lello Abete al centro il processo cominciato questa mattina a Nocera Inferiore (Salerno) che vede imputato Esposito per concussione.
Oggi in tribunale il Comune (che è parte lesa perchè i fatti al centro del procedimento si sono verificati quando Esposito era in carica) non si è costituito parte civile e la spiegazione la dà oggi il Pd anastasiano che svela di una delibera con cui la giunta Abete ha accettato un risarcimento da parte dell’ex politico. “Stamattina”, scrivono i dirigenti del partito dal profilo ufficiale di Facebook, “come è noto a tutti, presso il Tribunale di Nocera Inferiore, ha avuto inizio il processo nei confronti dell’ex sindaco di Sant’Anastasia, dott.Carmine Esposito. Il Partito Democratico confida nell’operato della magistratura e si augura che possa essere fatta assoluta chiarezza su questa vicenda, che ha segnato e non poco la nostra comunità. Ma è opportuno porci una domanda. Per quale motivo l’Amministrazione Abete ha deciso, con Delibera di Giunta Comunale n. 77 del 06/10/2014, di accettare l’offerta reale di risarcimento, fatta dal dott. Esposito, pari a 25.000 € e non si è costituita Parte Civile? Oltre alle motivazioni del legale dell’Ente, addotte nel testo della suddetta delibera, quali sono le motivazioni politiche che hanno indotto a questa scelta? Ricordiamo che il Commissario Straordinario, dott.sa Anna Nigro, aveva già rifiutato una precedente offerta di euro 20.000. Apprezziamo, comunque, il gesto del sindaco Abete, per non aver partecipato alla Giunta, per ovvi motivi. Ma è giusto che la cittadinanza sia messa a conoscenza di una decisione tanto delicata quanto importante”. Eppure, come i ricordano i Democratici, nei mesi scorsi l’ex sindaco aveva già tentato di inviare un risarcimento all’Ente che il commissario prefettizio in carica aveva rifiutato. Oggi la scelta, molto più “morbida”, da parte della giunta di cui fanno parte (nipote a parte) tre degli assessori che erano già in carica con Esposito, Lucia Barra, Armando Di Perna e Giancarlo Graziani.
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