Si terrà il 25 maggio prossimo, al tribunale di Napoli, la prima udienza del processo civile alla gestione dell’acqua da parte della società privata Gori spa. A promuovere l’iniziativa giudiziaria è stato il Comitato civico per la difesa dell’acqua pubblica, sorto alcuni anni fa a Nola, che dopo una lunga lotta popolare è riuscito a portare davanti al giudice la grande azienda che detiene il servizio idrico in decine di comuni della provincia di Napoli, da Casalnuovo a Nola, da Portici a Capri. La notizia è stata discussa ieri durante un’ assemblea pubblica nei locali della parrocchia dell’Immacolata, a Nola. Qui la protesta contro la gestione privata del servizio idrico è guidata, tra gli altri, da sei parroci. Uno di loro, don Alfredo Scibelli, sacerdote della parrocchia del Collegio, ubicata alle spalle del vescovado, si è posto alla testa del movimento, formato da migliaia di utenti che da anni si rifiutano di pagare l’acqua, con un gesto simbolico e clamoroso al tempo stesso: non paga le bollette per la fornitura idrica alla sua chiesa e a tutti i locali annessi alla parrocchia. L’azione di protesta è sostenuta anche dalle quaranta associazioni di volontariato che compongono il consorzio La Tenda Dell’Incontro, presieduto dall’avvocato Lucia Casaburo. < Anche per me l’acqua è un bene di tutti che non deve subire rincari ingiustificati a causa di un mercato sempre più incontrollabile: porteremo avanti questa battaglia senza indugi >, commenta Casaburo. L’obiettivo dei ricorrenti, rappresentati da Carmine Medici, avvocato civilista di Nola, è di ottenere dal tribunale la revoca della concessione del servizio idrico integrato rilasciata alla Gori dall’Ato 3. L’Ato, cioè l’Ambito Territoriale Ottimale, è il consorzio dei comuni che ha fornito l’appalto. E’ un organismo che ha sede a Napoli ed è per questo motivo che il processo civile si svolgerà nel capoluogo campano. Intanto l’apertura del procedimento sta ravvivando le speranze di Luigi Conventi, consigliere comunale di minoranza al comune di Nola, uno dei fondatori del Comitato per la difesa dell’acqua pubblica: < A questo punto – l’appello di Conventi – soltanto i giudici possono liberarci dalle catene dei rincari ingiustificati, dei prezzi stellari e delle continue inefficienze: l’acqua deve tornare ai comuni >. Al processo civile la Gori si difenderà col coltello tra i denti. Dalla sua la società per azioni ha una serie di leggi predisposte allo scopo di affidare proprio alle aziende private il servizio di manutenzione e fornitura dell’acqua.
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