TORRE DEL GRECO. Cacciari: «Il premio La Ginestra una gradita e inattesa sorpresa»
«E’ stata una piacevole sorpresa, non me l’aspettavo. Il premio La Ginestra è un riconoscimento prestigioso e mi riporta all’occasione in cui visitai Villa delle Ginestre per partecipare a un convegno su Giacomo Leopardi. E’ un luogo di grande suggestione”. Così il filosofo Massimo Cacciari, vincitore del Premio nazionale leopardiano “La Ginestra 2018”, assegnato a personalità della cultura, del teatro e dello spettacolo che si siano distinte nello studio e nella divulgazione dell’opera di Leopardi.
Cacciari, che in molti suoi studi ha definito i versi di Leopardi “custodi della dimensione fantastica dell’animo umano”, non nasconde la propria soddisfazione per il riconoscimento «poiché il comitato scientifico ha voluto premiare anche chi, come me, non è uno storico della letteratura».
Il comitato scientifico, presieduto da Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università “Federico II” di Napoli, e composto da Arturo De Vivo, Emma Giammattei, Paola Villani, Fabiana Cacciapuoti, Donatella Trotta, Matteo Palumbo (coordinatore del premio), ha inteso premiare il professor Cacciari poiché «i suoi studi hanno rinnovato potentemente la riflessione filosofica, portando il pensiero a misurarsi, in un processo mobile e continuo, con i suoi stessi fondamenti. A partire da studi ormai classici degli anni settanta e ottanta fino a saggi recentissimi come il Labirinto filosofico o Generare Dio – è scritto nella motivazione – egli ha offerto analisi memorabili di autori e opere che costituiscono i massimi protagonisti del sapere moderno. Gli studi leopardiani si collocano all’interno di questo scenario filosofico. I due saggi raccolti nel volume Magis amicus Leopardi mostrano il modo con cui Leopardi mette in tensione due estremi: la ragione e l’illusione, Platone e l’antiplatonismo. Nessuno dei due concetti esclude l’altro. Le categorie sono in intima e inseparabile correlazione. Massimo Cacciari ci porta così nel cuore del pensiero poetante di Leopardi e ne restituisce la straordinaria ricchezza e il fascino permanente».
La cerimonia di premiazione è in programma giovedì prossimo, 13 settembre nella settecentesca Villa delle Ginestre, a Torre del Greco, dove Leopardi soggiornò dal 1836 al 1837 componendo alcune liriche tra le quali “La Ginestra” e “Il tramonto della Luna”. La manifestazione, giunta all’undicesima edizione, è organizzata dal Rotary Club «Torre del Greco-Comuni Vesuviani», in collaborazione con la Fondazione Ville Vesuviane e l’Università “Federico II”. Il premio “La Ginestra” (premiolaginestra.it) vuole celebrare la figura di Giacomo Leopardi e i luoghi della Campania dove soggiornò il grande poeta di Recanati. Nelle ultime edizioni, il riconoscimento è andato sempre a massimi studiosi come Gilberto Lonardi, Luigi Blasucci, Antonio Prete, Lucio Felici e Aldo Masullo. Nel 2011 fu premiato il regista Mario Martone.
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