domenica 22 Settembre 2024
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Premio “Gallo d’oro”, in lutto per la perdita della presidente onoraria Franca Rame

Te ne sei andata portandoti “Bella ciao” nel cuore e il tuo amore per
l’umanità, cara Franca. Per quella stessa umanità che talvolta è stata feroce
verso le tue idee Era una pomeriggio dell’estate del 2007 quando abbiamo fatto
la tua conoscenzxa. . Una giornata afosa del 19 luglio, di quelle caldissime,
con temperatura che sfiorava i 40 gradi. Attendevamo tutti il tuo arrivo. La
piazza era gremita di gente. C’erano attivisti dei vari movimenti femminili,
operai e soprattutto tanti scettici che non credevano affatto che un premio
pioniero e senza storia potesse avere come testimonial, una persona così
prestigiosa. Ad attenderti c’erano il professore Riccardo D’Alisi, Aldo
Avella, Tony Cercola, Le nacchere Rosse e l’intellettuale Mimmo Grasso, perso
tra cortili e tracce di antica memoria, alla ricerca dello spunto giusto per
introdurre il simbolo del gonfalone del comune di Mariglianella: il gallo a
cui è ispirato l’omonimo premo Gallo d’Oro in memoria del venerabile don Carlo
Carafa. Il sindaco pro-tempore, Giovanni Russo, pur di raggiungerci aveva
lasciato moglie e figli al mare, nonostante le sue idee politiche non tanto
vicine alle tue cara Franca. . Un evento così importante nella storia della
cittadina non si era mai visto, e il primo cittadino, dimostrando grande senso
di democrazia e di rispetto delle differenze di ideologie, aveva dato massimo
sostegno all’iniziativa incoraggiandoci a proseguire. Bisognava premiarla la
nosta artista di teatro, grande drammaturga, impegnata in politica e nel
sociale insieme a suo marito, il premio nobel Dario Fo, per la solidarietà
contro le morti bianche sui luoghi di lavoro. Franca dovevi raggiungerci
insieme all’operatore culturale Enzo La Gatta del noto collettivo operaio “Le
nacchere rosse”. Sul palco, allestito nella piazzetta Carafa del comune di
Mariglianella, si stava intonando un repertorio di musica classica napoletana.
Arrivasti sulle note di Malafemmena, avvolta in uno splendido vestito di seta
di color panna, che valorizzava la tua bellezza non affatto scalfita dagli
anni. Quel giorno era anche il tuo compleanno: compivi 79 anni. Il simpatico,
Luca Abete, inviato, di Striscia la Notizia in una sua gag cercò di stuzzicati:
“Ma che birbanti l’hanno accolta con Malafemmena”. Fu un caso però.
Soorridesti e ti lasciasti intervistare ribadendo l’importanza che attribuivi
a questo premio della napoletanità nobile e sincera. Salìsti sul palco, tu
che allora eri anche senatrice della Repubblica con l’Italia dei Valori,
insieme al collega Tommaso Barbato, venuto apposta per salutarti. Recitasti un
monologo, con quella satira pungente e garbata al tempo stesso, che riscosse
scroscianti applausi imbarazzando i politici presenti. “Parlando con un
collega senatore, che era impegnato a parlare al telefonino gli ho raccontato
di aver ucciso mio figlio e di aver,poi, messo il coltello intriso di sangue
nella borsa. Lui mi ha risposto:”Bene, bene”. Insomma i politici non ascoltano,
non vi fidate”. Ed era, proprio, per questo che qualche mese dopo ti
dimettesti in contrasto con istituzioni refrattarie e impermeabili ad ogni
sguardo e ad ogni sussulto popolare. Mariglianella applaudì per oltre cinque
minuti, fu una standing ovation, Da allora i contatti con te cara Franca, non
si erano mai allentati, fu fatto un calendario con le foto dei momenti più
salienti. Con te fu condivisa anche la scelta di premiare Enzo Gragnaniello e
don Aniello Manganiello. Ci si teneva in contatto telefonicamente e sei stata
proprio tu Franca con tuo marito Dario Fo, a premiare in diretta telefonica
Enzo Gragnaniello. Condividevamo con te le fatiche di un premio che ogni anno
diventa sempre più difficile organizzare. Avevamo manifestato alla politica in
più di un’occasione il desiderio di conferirti la cittadinanza onoraria, ma
senza esito. Negli anni si è fatto sempre più difficile organizzare questo
premio per le troppe ostilità da parte di chi non sa mettere da parte
risentimenti e smanie di ritorsioni. Te ne sei andata così, senza neanche
darci la possibilità, di farti pervenire il nostro immenso bene. Il Premio
Gallo D’Oro in memoria del venerabile don Carlo Carafa oggi è in un lutto:
abbiamo perso un’amica, una persona straordinaria e splendida che era sempre a
fianco degli ultimi. Ciao Franca, grazie per il ricco patrimonio di valori che
ci hai tramandato attraverso l’arte. Grazie di cuore, persone come te non ci
dovrebbero mai lasciare.

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