Napoli. L’atavica scarsa attenzione del nostro Paese al settore educativo può essere considerata uno dei fattori che acuiscono i problemi della scuola italiana, quali il basso livello di competenze degli studenti e gli alti tassi di dispersione scolastica. Tuttavia in un territorio storicamente difficile come Ponticelli, uno dei quartieri più importanti di Napoli, esiste una realtà scolastica che tra innumerevoli problemi e grazie a grandi sforzi della sua dirigente e dell’intero corpo docenti, cerca di fornire un’alternativa valida e stimolante non solo ai suoi studenti ma all’intero hinterland. È questo l’obiettivo di Angela Mormone, dirigente dell’I.I.S. Sannino – De Cillis: una modalità di coinvolgimento del territorio affinché questo si renda sostenitore, d’intesa e in collaborazione con la scuola, della fruizione del capitale sociale espresso dal territorio medesimo. Genitori, insegnanti, educatori, amministratori, volontari devono accrescere la condivisione del progetto educativo, ognuno con un proprio ruolo e tutti partecipi di un comune cammino. E’ proprio la dirigente Mormone che ci svela tutte le opportunità che il Sannino – De Cillis può offrire ai suoi studenti e non solo…
- Preside, ci può illustrare l’offerta formativa che il Sannino – De Cillis propone?
L’istituto Sannino – De Cillis ha un’offerta formativa molto molto ampia perché presenta ben 7 indirizzi tra tecnici e professionali. Gli indirizzi tecnici sono distribuiti sia nella sede del Sannino che al plesso De Cillis e riguardano il settore Elettronico al Sannino e Agrario al De Cillis. Ci sono poi 5 indirizzi professionali: Socio sanitario presso il De Cillis mentre al Sannino sono situati l’Enogastronomia, l’ Audiovisivo, il Made in Italy (comunemente chiamato Moda) e l’ Odontotecnico. Questa varietà è una grossa opportunità perché abbraccia settori più disparati e quindi i giovani, gli studenti, possono scegliere a seconda di quelle che sono le proprie inclinazioni.
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- La scuola è situata in una realtà locale per certi versi difficile. Come affronta quotidianamente le difficoltà e le richieste che il territorio le pone davanti?
Si, la scuola si trova su un territorio da sempre molto difficile, molto complesso. E’ chiaro che questa varietà di indirizzi essendo tutti tecnici e professionali si sposa bene con quelle che sono le opportunità che si possono presentare agli studenti perché le attività didattiche sono incentrate in gran parte su quelli che sono gli aspetti laboratoriali. E’ proprio la didattica laboratoriale, su cui noi puntiamo, che ci consente di fare in modo che gli alunni possano essere attratti, appassionati, da quello che possono praticamente sperimentare all’interno dei nostri tanti laboratori e poi raggiungere quelle competenze e conoscenze necessarie per inserirsi subito nel mondo del lavoro.
- Quali sono i punti di forza dell’istituto e in cosa si può ancora migliorare? Ci svela quali sono i progetti futuri?
I punti di forza dell’istituto come dicevo prima sono soprattutto incentrati sulla didattica laboratoriale. Abbiamo sicuramente delle strutture che danno la possibilità di poter sperimentare tutte queste attività. Inoltre anche grazie ai finanziamenti ricevuti dal Ministero, dai fondi PNRR, possiamo attrezzare tali laboratori con strumentazioni innovative che ben si vanno ad incanalare in quelle che sono le attività didattiche orientate a fornire importanti opportunità lavorative del futuro. Certo è una scuola complessa, il solo fatto di tenere insieme tanti indirizzi comporta una serie di sforzi considerevole. Tuttavia grazie anche alla partecipazione e all’entusiasmo del corpo docenti e del personale ATA riusciamo a fare una cosa davvero molto importante e che penso sia il vero punto di forza di questa scuola: mettere in collegamento i vari indirizzi. Sono 7 indirizzi con tematiche e profili d’uscita ben specifici ma il nostro sforzo è appunto trovare una via comune tra di loro in modo tale che non siano slegati l’uno dall’altro. Anche perché in questo modo diamo l’opportunità agli studenti di potersi riorientare all’interno del percorso scolastico attuando tutte le strategie possibili che possano garantire la permanenza all’interno della scuola dello studente stesso. Questo ci aiuta molto per il problema della dispersione scolastica che è molto alta in questo territorio.
- La presenza nella sede del De Cillis di vastissime aree verdi, di un’azienda agricola e di una fattoria didattica può favorire lo sviluppo di varie metodologie didattiche oltre che favorire un’inclusione ancora più forte degli alunni con disabilità?
Assolutamente si! Anzi, ricollegandomi anche a quello che mi chiedeva prima, uno dei tanti progetti che sono in cantiere è quello di realizzare a breve, grazie alla collaborazione con Coldiretti e con l’associazione Allevatori Campania e Molise, un grande centro di biodiversità animale proprio presso il De Cillis. Un progetto unico! Infatti questo centro sarà il primo a nascere in un plesso scolastico in Italia. Quindi veramente è un’innovazione che darà la possibilità ai nostri studenti di realizzare attività pratiche e valorizzare anche quello che è il patrimonio zootecnico del nostro Paese oltre che a fornire la possibilità di aprirsi all’intero territorio coinvolgendo non soltanto i giovani ma anche famiglie e anziani. Sicuramente sarà una strada da percorrere per realizzare la vera inclusione che non è solo un’inclusione dell’alunno disabile o dell’alunno BES inteso in senso generale ma un’inclusione di nuclei familiari, suscitando quella che è l’appartenenza ad un territorio che va sicuramente valorizzato. Inoltre il centro di biodiversità animale ci darà l’opportunità di avere uno stretto collegamento con strutture specifiche a partire dall’università di Veterinaria e altri enti di formazione che hanno le professionalità di cui noi abbiamo bisogno.
Dunque una visione ben definita, opportunità stimolanti per studenti e territorio e un progetto unico in Italia che seguiremo da vicino. Come direbbe la professoressa Carmela Sbrescia, dinamica docente di italiano e storia dell’istituto: “Al Sannino – De Cillis con la preside Mormone si va sempre a 101 all’ora…”
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