Una vera e propria bufera in atto nel settore delle Politiche Sociali tra Napoli e Caserta in seguito a un’indagine coordinata dalla Procura di Napoli e dalla Dda partenopea nell’ambito delle cooperative sociali del Terzo Settore in cui si sarebbero verificate infiltrazioni del clan dei Casalesi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, sono stati posti in essere “illeciti condizionamenti” per l’aggiudicazione di alcune gare nell’ambito del Terzo Settore sia nei Comuni della provincia di Caserta che nel napoletano.
Al momento risultano 20 gli indagati:
Pasquale Capriglione, Eufrasia Del Vecchio, sorella del boss Carlino Del Vecchio, affiliato ai Casalesi. Ci sono poi Salvatore Martiello, sindaco di Sparanise, l’ex parlamentare di Afragola Vincenzo Nespoli, Luca Borrelli, Gennaro Bortone, Gommaso Capezzuto, Carlo D’Angelo, Orlando Diana, Giulio Fappiano, Sofia Flauto, Ilaria Iorio, Alessandra Iroso, Luigi Lagravanese, Marcella Lancia, Stanislao Natale, Luana Picazio, Maria Giovanna Sparago, Maurizio Zippo e Rodolfo De Rosa.
Proprio la posizione di quest’ultimo risulta essere particolarmente importante per l’area pomiglianese/anastasiana. Rodolfo De Rosa, infatti, nel periodo sottoposto al vaglio delle indagini, era l’ex coordinatore dell’Ambito 25 (Pomigliano-Sant’Anastasia) e presidente delle commissioni aggiudicatrici degli appalti (ha iniziato la sua collaborazione con il Comune circa nel 2013 fino al gennaio 2021 quando con il cambio dell’amministrazione il suo contratto non è stato più rinnovato. Sulla sezione trasparenza del sito del Comune di Pomigliano d’Arco i suoi incarichi https://pomiglianodarco.etrasparenza.it/index.php?azione=cerca&ricfil=&strcerca=rodolfo%20de%20rosa&obiettivo=contenuto_automatico&tipo=-1&esattamente=&inizio=0&ordineRis=default&sezioneRicerca=&oggettiRicerca= ).
Secondo quanto riporta il Mattino, per i pm della Dda napoletana sarebbero stati regalati “doni di varia natura consistenti in oggetti preziosi per indurre i pubblici funzionari a compiere atti contrari ai doveri d’ufficio riferibili ai rispettivi ruoli esercitati, atti finalizzati a turbare una serie indefinita di gare”. Dunque orologi e gioielli per avere dal Comune gli appalti di assistenza sociale; tali doni – sempre per quanto riportato dal Mattino – secondo i pm sarebbero stati consegnati anche a De Rosa. Per questi motivi, venerdì 10 dicembre sono state effettuate delle perquisizioni anche al Palazzo dell’Orologio di Pomigliano, sede dell’assessorato alle Politiche Sociali del Comune.
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