Pomigliano d’Arco: La riunione tra il primo cittadino e l’Enam spa non lascia grosse possibilità al riassorbimento di tutte le 37 unità addette nell’azienda. La partecipata di cui si discute è pubblica al cento per cento, proviene dalle ceneri della Pomigliano Ambiente e si occupa dello smaltimento rifiuti, gas ed acqua sul territorio locale. Gli enormi disastri finanziari però, presenti nel bilancio dell’Enam, “hanno costretto” come ricorda lo stesso Presidente Nicola Di Raffaele, “ad effettuare una richiesta di procedura di mobilità a seguito di esuberi di personale”, avviata già da diversi giorni. Nulla di concreto ancora si è riuscito a decifrare in merito a questa situazione, che lascia tutti con il fiato sospeso. Soprattutto gli operatori ecologici. “Il socio”, come Di Raffaele ama definire il Comune di Pomigliano d’Arco, “non potrà riassorbire tutti e 37 i lavoratori ma solo una parte” secondo quanto dichiara il primo cittadino Lello Russo. Questa la morale dell’incontro di ieri pomeriggio tra socio ed il top menager. Aria di tumulto dunque in giro e fra gli addetti ai lavori. “Il Comune riassorbirà una parte che sarà destinata all’ASM e ai servizi cimiteriali, i rimanenti dovranno rivolgersi alle loro organizzazioni sindacali per capire come gestire la situazione con l’azienda” aggiunge Russo. Un punto comunque resta certo: la Tarsu aumenterà. D’altronde il territorio in questione può permetterselo, dato che stando alle cifre, Pomigliano paga meno per il servizio di nettezza urbana, collocandosi all’ultimo posto rispetto ai comuni limitrofi. “Questo risanamento richiede grossi sacrifici” continua Russo, “sacrifici per i lavoratori, ma anche per il comune stesso”. Lo spettro però del possibile dissesto totale economico ancora non lascia in pace l’azienda pomiglianese e difatti il sindaco aggiunge: “Tra un po’ di tempo se non si riuscirà a ritrovare un risanamento vero, sulla scia di Pomigliano Ambiente anche l’Enam è destinata a fallire”. Intanto le organizzazioni sindacali non si arrendono. “La decisione della mobilità la riteniamo ingiusta e ingiustificata” afferma Crescenzio Auriemma, responsabile della Uil Pomigliano “oltre al fatto che l’azienda non ci ha per nulla comunicato tale scelta per aprire con noi un tavolo di discussione precedente alla richiesta”. “Per gli esuberi non assorbiti neanche dal Comune” continua Crescenzio, “potremmo avviare delle procedure di pre pensionamento, ma si dovrà effettivamente verificare se per gli esuberi considerati, la legge lo permetta”.
Isabella Esposito
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