sabato 21 Settembre 2024
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Pomigliano, primo passo del centrodestra: stipendi di sindaco, assessori e consiglieri ai poveri

Pomigliano D’Arco. La svolta epocale a Pomigliano c’è stata. Cade una delle principali roccaforti “rosse” della provincia di Napoli e finisce il rinascimento napoletano immaginato dal centrosinistra partenopeo. A scardinare una egemonia durata ben 15 anni, un era geologica se si considerano i tempi politici di questa Italia, è stato Raffaele Russo detto Lello. Il 71 enne , direttore del dipartimento di emergenza dell’Ospedale di Avellino, ritorna in sella al governo della sua cittadina dopo esserne stato sindaco negli anni 80. Una lunga attesa, come per molti dei suoi colleghi del partito socialista spazzato via dall’uragano tangentopoli, resa meno amara da questa poderosa vittoria. “La Pomigliano liberata” hanno cantato in queste ultime ore i suoi sostenitori, parafrasando la più famosa “Gerusalemme liberata”. Liberata dal centrosinistra che, a detta del neosindaco, “Con i suoi disastri amministrativi ci ha reso la vittoria molto più agevole”. Una vittoria basata su un enorme schieramento di forze politiche in campo. Difatti Russo ha capeggiato una coalizione composta da ben otto formazioni, tra partiti e liste civiche a cui si è aggiunta, in occasione del ballottaggio, la lista “Pomigliano città aperta” dell’ex candidato sindaco Francesco Vigorita. Non solo, ma a mente fredda lo stesso Russo, nell’analizzare la conquista della poltrona di primo cittadino, elenca i tre punti cardini che gli hanno permesso di espugnare il feudo rosso: “La già citata cattiva amministrazione del centrosinistra, la coesione della mia maggioranza durante tutta la campagna elettorale e la scelta del mio nome come candidato sindaco”. Ma il tempo dei festeggiamenti sembra essere già alle spalle. I caroselli trionfali che ieri ancora riecheggiavano nella cittadina pomiglianese, già oggi lasciano lo spazio alla politica. Il primo cittadino infatti già guarda avanti verso i famigerati 100 giorni di governo. ““Prima di tutto bisogna rilanciare le periferie mortificate della nostra cittadina. Poi dedicheremo le nostre attenzioni a viabilità e lavoro con la questione Fiat. Inoltre- ha proseguito il neosindaco- ci sarà un notevole dispiegamento di forze per combattere la povertà della cittadina pomiglianese”. A spiegare quest’ultimo punto ci ha pensato Pasquale Sanseverino, 29 enne avvocato eletto in Consiglio comunale con 314 voti nelle fila del Popolo delle libertà. “Metteremo da subito in atto uno dei nostri cavalli di battaglia della campagna elettorale: la devoluzione delle indennità mensili di sindaco, Giunta e Consiglio comunale, a favore di quelle associazioni laiche e cristiane che quotidianamente operano sul nostro territorio contro la povertà”. La somma che dovrebbe finire nelle tasche dei cittadini meno abbienti di Pomigliano dovrebbe essere di circa 130mila euro all’anno. “Inoltre- ha proseguito il neoconsigliere, tra i più giovani dell’assise- cominceremo a lavorare già alla strutturazione di un Pdl forte sul territorio che valorizzi i tantissimi giovani che ci hanno sostenuto in questa estenuante campagna elettorale. Il tutto- ha concluso Sanseverino- sulla scia dell’entusiasmo per gli oltre 4500 voti che rendono, di fatto, il Popolo delle libertà il primo Partito della nostra cittadina”. Sulla composizione della Giunta ogni discorso è prematuro, ma come confermato dallo stesso Sanseverino “C’è grande disponibilità da parte dei partiti di maggioranza a fare un passo indietro purché l’amministrazione della nostra cittadina, dopo 15 anni di clientelismo, volti definitivamente pagina”.

Gaetano Di Matteo

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