Pomigliano d’Arco- La Fiom propone di manifestare il 21 aprile a Torino in occasione dell’incontro tra l’Amministratore delegato Sergio Marchionne e i sindacati, ma la Uilm non ci sta. Sarebbe in questo incontro che Fiat dovrà mettere sul tavolo tutte le proposte per il nuovo piano industriale 2010-2014 da realizzare nello stabilimento pomiglianese. “Prima vogliamo ascoltare cosa ha da dire la Fiat – spiega Eros Panicali, responsabile nazionale del settore auto – solo dopo esprimeremo il nostro parere sui contenuti e agiremo di conseguenza. Quali le criticità? Sono tre. La chiusura di Termini. Secondo: Pomigliano dove non siamo riusciti a trovare un accordo unitario sui 18 turni con la sola Fiom contraria, certo non un bel segnale. Terzo: Mirafiori perché con due modelli non si tiene in piedi. Sul piatto della bilancia peserà anche il futuro di Fpt, ci vuole un ripensamento sul motore bicilindrico: dove lo vogliono collocare? In Polonia? E per quanto riguarda la produttività e la competitività noi siamo disponibili a discuterne a partire dal massimo utilizzo degli impianti”. Si piazza con queste battute il sindacato pro Marchionne’s plane. “Mi sembra logico – aggiunge Maurizio Peverati, segretario generale della Uilm piemontese – basare un eventuale protesta solo sui contenuti e quindi è ovvio procedere prima all’incontro che dovrà essere sgombro da pregiudiziali da ambo le parti. Per questo non parteciperemo alle manifestazioni proposte dalla Fiom riservandoci, ovviamente, iniziative a posteriori se il piano non dovesse essere convincente”. La Fiom non accetta gli accordi che Fiat vuole stringere con gli altri tre sindacati, Uilm, Fim e Fismic guardano con occhi positivi all’accordo con Marchionne e non si sbilanciano ad accettare le proposte provenienti dal primo sindacato di categoria. Andrea Amendola, segretario Fiom Napoli che si occupa della vertenza Pomigliano, preferisce non commentare la scelta della Uilm: “Non parliamo di altre organizzazioni. La manifestazione di Torino l’abbiamo indetta noi, è nostra. Abbiamo proposto alla Uilm di unirsi, hanno detto no, andiamo avanti da soli”. E’ così che la speranza di arrivare uniti al tavolo del 21 per i sindacati diventa sempre più difficile. Le richieste di Fiat troppo “lontane” dalle prospettive della Fiom e la Fiom troppo esigente, per gli altri sindacati, potrebbe far svanire il sogno della Panda made in Pomigliano.
Isabella Esposito
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