Pomigliano d’Arco. Una giornata all’insegna della musica e del divertimento in piena connessione con la natura immersi nel parco pubblico locale. Una giornata di festa per ricordare l’acqua pubblica a livello nazionale alla presenza di padre Alex Zanotelli. E’ così che il comitato più indiscusso di questi mesi, intento a raccogliere firme per la promozione del referendum abrogativo contro il decreto Ronchi, si è attrezzato per il fine. Dalle 11 del mattino sino alle 20, la manifestazione ha visto la presenza soprattutto di giovani aderenti e sostenitori della causa. E ancora giovani susseguitisi sul palco per allietare la manifestazione a suon di musica, la propria. Un gazebo sempre punto fisso per la raccolta firme, che è proseguita senza interruzioni. Un caldo soffocante quello della mattinata, che non ha visto forte partecipazione da parte dei cittadini pomiglianesi ad accogliere padre Alex Zanotelli. Una partecipazione che invece si è rinfoltita con l’andar via del sole e il proseguire della manifestazione. Il padre comboniano missionario, ha raccolto i giovani e i meno giovani intorno a sè, sotto i rami degli alberi in Villa che hanno consentito un pò di frescura. Ha aperto gli occhi sui numerosi decreti e leggi varate al solo scopo del profitto. “Vedete l’acqua” ha esordito Zanotelli, ” è incolore, allo stesso modo sono incolore coloro i quali hanno promosso la loro privatizzazione, sia a destra che a sinistra”. Ha evidenziato lo spreco d’acqua di ciascun uomo durante una giornata, che con i suoi 250 litri al giorno pone l’Italia al secondo posto al mondo come consumatore del divenuto oro blu. “Vi rendete conto? Privatizzare l’acqua è come privatizzare vostra madre” ha esordito Zanotelli agli interlocutori attenti. “Solo il 3% dell’acqua nel mondo è acqua potabile” ha continuato il missionario, ed una cifra sproporzionata è utilizzata per l’agricoltura, “quando si potrebbe benissimo utilizzare l’acqua piovana” ha continuato. Insegnamenti profondi di chi la povertà l’ha vissuta sulla sua pelle, con la missione africana. La stessa missione che gli ha consentito di guardare la gente che muore di sete ogni giorno e gli ha donato forza per portare avanti più che mai questo obiettivo di ordine sociale.
Isabella Esposito
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