Pomigliano d’Arco. Questa mattina (20 maggio nda) nuova assemblea delle sigle sindacali con gli operai del Gianbattista Vico. In questo incontro, le tute blu dello stabilimento pomiglianese saranno messe a conoscenza delle condizioni poste dalla Fiat per poter avviare la produzione della nuova Panda al Vico ed, inoltre, saranno esposte quelle che sono state le risultanze del vertice provinciale delle sigle sindacali tenutosi ieri a partire dalle ore 11,00 e conclusosi nel pomeriggio. In totale, le condizioni poste dall’azienda torinese sono quattordici “ alcune delle quali- avverte Gerardo Giannone, segretario dei comunisti-sinistra popolare- non competono ai sindacati, come ad esempio i permessi elettorali o la legge 104”. Le richieste della Fiat, sostanzialmente sono: diciotto turni, riduzione delle pause riposo del 25%, spostamento della mensa a fine turno, facoltà di cambiare cadenza durante la giornata lavorativa, adozione di una nuova metrica Ergo Uas, comando a distacco presso aziende fornitrici, 80 ore aggiuntive per lo straordinario, riforma della pianta organica fra lavoratori diretti ed indiretti, non pagamento dei primi tre giorni di malattia, forme di contrasto verso la legge 104 e dei permessi elettorali, formazione dei lavoratori durante la Cig senza costi aggiuntivi per l’azienda. Tutte queste condizioni dovranno essere inserite in un nuovo contratto da far siglare individualmente ad ogni operaio. La Fiat chiede inoltre di riformulare il ruolo della Rsu e propone sanzioni verso il sindacato che non accetti in toto l’accordo. “Si tratta di una richiesta assurda- commenta Giannone- l’obiettivo del sindacato è senza dubbio quello di portare la Panda a Pomigliano, ma non a costo di uccidere il sindacato accettando acriticamente le imposizioni dall’alto. Gli operai del Vico- ha proseguito il segretario dei comunisti-sinistra popolare- hanno buona volontà, flessibilità e hanno dimostrato lealtà verso l’azienda ma pretendere la cessazione di ogni trattativa con l’accettazione univoca delle volontà aziendali è assurdo”. La lealtà dei lavoratori è stata dimostrata allorquando questi ultimi hanno accettato di lavorare nella giornata di martedì, con un preavviso di poche ore e prestando delle ore lavorative non incluse negli accordi precedentemente stipulati. Alcuni dubbi sono stati sollevati anche circa la Ergo Uas: i sindacati a tale proposito hanno fatto notare che si tratta di una metrica che, secondo il procuratore Guariniello, non risponde ai requisiti del decreto legislativo 81 e quindi non è certificata come salutare per i lavoratori. “La Fiat- prosegue Giannone- non può pretendere di lavorare in deroga alle normative né di bypassare i sindacati; i lavoratori del Vico sono già costretti a convivere con dirigenti che non sono all’altezza del piano, è impensabile arrecare loro ulteriori danni. Noi chiediamo- continua Giannone- che la Fiat incrementi la produzione facendo in modo che la rinnovata attività del Vico funga da volano per il tessuto socio-culturale. Le nostre sono richieste giuste- chiosa il rsu fim- chiediamo, infatti, le migliori condizioni possibili per gli operai; la rinnovata unità tra le sigle sindacali ci permetterà di avere ancora più forza”.
Mariangela Barretta
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