sabato 9 Novembre 2024
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Pomigliano: “Ecco lo stato di abbandono della Masseria Chiavettieri”

Pomigliano d’Arco: “Non ci sono fogne, è uno sversatoio pubblico e la luce nelle traverse l’abbiamo avuta da meno di dieci anni”. E’ così che si presenta Masseria Chiavettieri agli occhi degli abitanti del luogo e così la descrive la signora Caroleo Concetta. La zona della città sulla quale si sta concentrando l’attenzione è la periferia di Pomigliano. Una delle tante periferie a cui, così come racconta la signora, “è stato promesso durante tutte le campagne elettorali e che ha ottenuto di tanto in tanto qualcosa, solo in cambio di voti. Mai sono stati riconosciuti i diritti dei cittadini”. La famiglia Valente è uno dei primi gruppi ad aver abitato il luogo e come racconta: “tutto era diverso nel 1981, c’era verde ovunque, è vero sempre un po’ isolato, ma mai tutti i problemi che si stanno presentando in questi anni”. Diciotto traverse in tutto in questa zona dove anticamente c’era una fabbrica di chiavistelli, con più di cinque fabbricati per ciascuna via attualmente. Facendo a mente un conto e considerando che in ogni villetta, in alcuni casi è residente più di un nucleo familiare, si comprende, come dichiara la stessa signora “che ci sono più abitanti qui che a Piazza Primavera”.Camminando fra le traverse di quella masseria, che solo da pochi mesi ha trovato nomi alle proprie traverse, puoi trovare davvero di tutto, dai bidoni a sacchetti, da bottiglie di plastica a veri e propri pali della luce abbandonati sul bordo della strada. “Qui scaricano in ogni ora della giornata” dichiara la famiglia, “ senza aver alcun timore”. Lo stato di disagio però, non finisce qui. “Manca completamente un sistema fognario”. E si, “ le fogne”, come dichiara la signora Concetta, “sono state il tema centrale di tutta la campagna elettorale”. Attualmente ogni abitazione ha un proprio pozzo nero, “ma non tutti chiamano l’espurgo, così come facciamo noi, e ci chiediamo dove andrà a finire tutto questo contenuto?”. “Qui intorno ci sono molte campagne, dove periodicamente si coltivano granoturco e patate” dichiarano anche i figli della stessa donna, “e di sicuro il contenuto dei pozzi si infiltrerà nelle falde acquifere passando attraverso il terreno”. La situazione diventa ancora più drammatica con l’arrivo delle piogge invernali. “Si allaga tutto intorno alle abitazioni non avendo tombini in cui far confluire le acque e nel caso in cui davvero ci fosse un’emergenza neanche un’ autoambulanza potrebbe passare” continua la signora. Intanto resta solo la speranza nel credere ancora in un futuro per i propri figli come quella della signora Concetta. Mentre i figli, come Antonio,oramai stanchi, pensano solo “di evadere da una realtà “cambiata”, ma in cui tutto resta uguale”.

Isabella Esposito

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