domenica 10 Novembre 2024
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Pomigliano d’Arco, Firmata la mobilità aperta fino a dicembre 2011

Pomigliano d’Arco- L’accordo di mobilità ha il via libera con la firma di sindacati di categoria Fim, Fiom, Fismic e Uilm. E’ quello che hanno stabilito i rappresentanti dei lavoratori e i vertici Fiat ieri mattina presso l’Unione degli industriali a Napoli: la mobilità sarà aperta fino al 31 dicembre 2011 e permetterà a chi è ad un anno dalla pensione la possibilità di andare a casa con tanto di incentivo da 4mila euro, questa volta firmato Fiat. Due saranno gli step entro i quali i lavoratori potranno volontariamente ottenere la mobilità, una prima verifica sarà fatta a fine anno, dicembre 2010 ed una seconda a giugno 2011. Intanto nessuna notizia per gli 88 precari, di cui 36 il cui contratto è scaduto a dicembre 2009 e i 55 apprendisti il cui rapporto lavorativo si è risolto il 2 marzo scorso. Per loro Fiat al momento non ha parole da dispensare, né tanto meno vuol farlo in questo momento delle trattative. Dice di restar sicuri del fatto che con la Nuova Panda non ci saranno esuberi. Ma si sa la man forte attualmente ce l’ha solo chi fa ben prospettare al futuro, che non si può prevedere. L’attenzione si concentra solo sulla prossima riunione, quella di venerdì 9 nella quale il nucleo della questione sul “Gian Battista Vico” e sulle nuove prospettive sembra essere stato posto all’ordine del giorno. Il piano industriale richiesto dai sindacati all’Amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne venerdì potrebbe realmente essere manna dal cielo per il “Vico”. L’unica che può portare certezze. Ed è proprio su questa riunione che si è pronunciato Giuseppe Terracciano Segretario Generale della Fim Cisl: “E’ un giorno importante perché si comincerà ad entrare nel merito del Piano, un progetto che riteniamo in grado di garantire la prospettiva industriale ed occupazionale ed il rilancio economico dell’intera regione Campania”. Mette i primi puntini sulle “i” il segretario di categoria in questione e aggiunge: “Certo materie come il pieno utilizzo degli impianti, i turni, gli orari e l’organizzazione del lavoro, vanno discusse e vanno coinvolti i delegati”. Quei cambiamenti apportati per la flessibilità industriale tanto ricercata da casa Fiat. Un tavolo di trattative che però sembra essere diventato quello del gioco “delle tre carte”, annullando chi si illude di poter vincere. Nonostante ciò la Fim aggiunge: “Per Pomigliano si prefigura un’autentica rivoluzione e riconosciamo a Fiat il merito di voler continuare a scommettere su Pomigliano”. “Ora si tratta di creare le condizioni perché questa scommessa si possa vincere”, afferma la Fim”, anche se chiediamo un tavolo per l’indotto per valutare le ricadute del Piano sulle aziende che gravitano intorno alla Fiat di Pomigliano d’Arco”. E proprio come i giocatori delle tre carte, vi è con la forzata speranza di poter vincere, la paura di perdere tutto ciò per cui ci si è messi in gioco.

Isabella Esposito

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