Pomigliano. La politica ai tempi dei social e i “battibecchi” tra candidati si leggono su Facebook. E’ “guerra” virtuale tra il sindaco Lello Russo e il suo competitor del Movimento 5 Stelle Dario De Falco.
Russo lunedì aveva scritto: “L’elezione di un Sindaco deve essere un momento di gioia per la Città. Quando è il popolo a scegliere, è sempre una festa della Democrazia: il punto più alto della vita cittadina. Non deve essere necessariamente una guerra. Questo è ciò che ho detto a competitors ed aspiranti, Dario De Falco e Michele Caiazzo, ieri in piazza Giovanni Leone. Basta con le facce truci: occorre un atteggiamento diverso, sorridiamo”. Invito al sorriso a cui De Falco ha replicato così: “Un Sindaco che in 5 anni non ha mai ricevuto i cittadini, che non li ha mai ascoltati, che ha sprecato milioni di euro in opere inutili, che ha permesso a gente improponibile di gestire assessorati e appalti,
che ha dato l’opportunità ai disonesti di amministrare la città (vedi arresti), che ha amministrato con arroganza, prendendo a pesci in faccia i cittadini, che ha demansionato i dipendenti pubblici non vicini a lui e premiato i fedelissimi, che ha favorito gli amici con assunzioni clientelari (con lo stratagemma della ditta privata) privando tutti i cittadini della possibilità di concorrere per un’opportunità di lavoro (strisce blu), tornato su Facebook dopo 5 anni di silenzio, afferma di avermi detto “ieri in Piazza Giovanni Leone” che “l’elezione non deve essere necessariamente una guerra” e conclude scrivendo: “occorre un atteggiamento diverso, sorridiamo!”. Sorridiamo? Io e i cittadini di Pomigliano non abbiamo niente per cui sorridere”. E giù una serie di cose e interventi criticabili, secondo i “grillini”. A quel punto Russo non ha tenuto ferme le dita ed ha replicato. “Ecco, quando anche le parole di augurio ricevono come risposta la rabbia. Quando si usano i toni fanatici delle guerre religiose, o si alza la voce urlando come bulli adolescenziali. Ecco, allora vuol dire che il cattivo maestro Grillo ha plagiato e esaltato il “lato oscuro” anche dei più giovani. Suscitare gli istinti rabbiosi, lanciare l’invettiva, urlare per risvegliare l’urlo, volere il male dell’avversario, agitare gli animi : c’è qualcosa di brutto, di infantile e di emotivamente violento in tutto questo. Qualcuno é troppo immaturo, nonostante i suoi trent’anni, troppo esaltato dagli insegnamenti di Grillo, troppo inesperto per capire che nella Storia, chiunque abbia tentato di cavalcare la tigre del malcontento ne é finito sbranato”. E De Falco non se l’è tenuto. “Venti ore: tanto è durata la finta prosopopea distensivista del sindaco uscente”, ha commentato, “E’ stato sufficiente mettergli uno specchio davanti, e rinfacciargli tutto quello che è, che non è, che ha fatto e che non ha fatto. Subito giù improperi, coerentemente col risaputo habitus umano del neo-distensivista”. E siamo agli inizi, come continuerà?
DA CRONACHE DEL VESUVIANO DEL 15 APRILE
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