giovedì 19 Settembre 2024
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Pollena, il sindaco: “L’ospedale va riqualificato, ci batteremo accanto ai medici”

POLLENA TROCCHIA – Il futuro dell’Ospedale Apicella di Pollena Trocchia è il tema sul quale si confronteranno, alle 13 di domani (mercoledì 22 ottobre 2008), i sindaci del distretto 75 e il direttore generale dell’Asl Na 4, dott.ssa Angela Ruggiero, in una riunione che si terrà negli uffici della direzione generale dell’azienda, in via Nazionale, a Pomigliano d’Arco. Erano stati proprio i primi cittadini del territorio, Francesco Pinto (Pollena Trocchia), Salvatore Ricci (Volla), Pasquale Tammaro (Cercola) e Antonio Zeno (Massa di Somma), a richiedere l’incontro. Intanto, il comitato dei sindaci del distretto 75 ha siglato un documento nel quale si esprime piena solidarietà, ai medici chirurghi del pronto soccorso dell’ospedale Apicella, «per il disagio umano e professionale che stanno vivendo, all’indomani delle scelte, operate dalla Regione Campania e dai vertici dell’Asl Na4, che hanno determinato una consistente riduzione dell’organico degli operatori sanitari impegnati nel pronto soccorso». Scelte che i sindaci definiscono «per nulla lungimiranti, mortificanti per la professionalità degli operatori sanitari e che mettono seriamente a rischio l’efficienza di un servizio indispensabile per l’utenza». Di questo e del futuro del presidio sanitario, per il quale si è ventilata, nei giorni scorsi, addirittura la chiusura entro il 2013 e l’accorpamento con l’ospedale di Pomigliano d’Arco, discuteranno domani i sindaci. «Occorrono innanzitutto provvedimenti urgenti – dice il sindaco di Pollena Trocchia, Francesco Pinto – tra i quali il potenziamento, ad horas, dell’organico dei medici del pronto soccorso e va ribadito, inoltre, l’assoluta necessità di una riqualificazione e di un completamento della struttura. La chiusura del presidio che serve un vastissimo bacino di utenza è un’eventualità che non prendiamo assolutamente in considerazione, bisogna piuttosto, come faremo domani, fare il punto sui progetti già approntati e mai finanziati e su quelli in itinere, trovando una soluzione che scongiuri non solo l’interruzione dei servizi ospedalieri, ma il loro declino. Siamo fiduciosi, da parte nostra c’è totale disponibilità».

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