mercoledì 19 Febbraio 2025
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Polemiche su sicurezza a Torre Annunziata: Prefettura sotto accusa

Mentre l’Osservatorio per la Legalità non è stato ancora convocato, il Comitato Provinciale della Sicurezza non mantiene fede ai propri impegni

Lunedì 16 febbraio, a Palazzo Criscuolo, è stato convocato un consiglio comunale monotematico dedicato alla sicurezza a Torre Annunziata, un evento che ha sollevato polemiche per la presenza delle forze dell’ordine in un contesto che dovrebbe tener conto della separazione dei poteri dello Stato. Infatti, dovrebbe essere l’Osservatorio della legalità, un organo istituzionale il cui compito sarebbe promuovere il dialogo tra le forze dell’ordine e i rappresentanti politici ad affrontare i temi relativi ai fenomeni criminali nella città; ma ad otto mesi dall’elezione della nuova amministrazione comunale, questo organismo non è ancora stato convocato, suscitando ulteriori critiche.

Ma è il comitato provinciale per la sicurezza, convocato dal Prefetto Michele di Bari dopo la sparatoria avvenuta a luglio in un lido balneare, ad essere accusato di non aver mantenuto fede all’impegno di garantire una maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio di Torre Annunziata. Mentre altre città vicine come Torre del Greco e Castellammare di Stabia sono state dotate di “zone rosse” per migliorare la sicurezza, Torre Annunziata è stata lasciata sola in un clima di insicurezza, segnato da furti e sparatorie.

Dal canto suo, l’amministrazione comunale ha intrapreso diverse iniziative per rafforzare la sicurezza, tra cui l’installazione di videocamere di sorveglianza, l’assunzione di nuovi vigili urbani e l’introduzione di un sistema di sorveglianza avanzato denominato “occhio di falco” per monitorare e punire le violazioni del codice della strada.

Anche il sindacato della polizia ha espresso insoddisfazione nei confronti del Prefetto, accusandolo di convocare Comitati di Sicurezza senza produrre risultati concreti. La carenza di personale, con circa mille poliziotti in meno solo a Napoli, evidenzia la necessità di un aumento delle risorse umane e l’attuazione del Decreto Sicurezza per affrontare efficacemente la situazione critica.

Mentre l’amministrazione locale si impegna a migliorare la sicurezza con iniziative concrete, la Prefettura di Napoli è sotto accusa al punto da chiedersi se abbia ancora senso la presenza di questa istituzione e se, in nome anche di una maggiore autonomia degli enti locali, non debba essere il sindaco a gestire direttamente il coordinamento delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza nelle proprie città.

 

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