Poggiomarino. Sequestrata un’azienda tessile: macchinari e manodopera
clandestina mettono
Fine all’attività abusiva gestita da cinesi. Ancora un altro colpo
quello inflitto alle attività
commerciali clandestine che ormai puntualmente sorgono, per la maggior
parte in modo
abusivo, sul territorio vesuviano. Questa volta a finire nel mirino
dei controlli è stata
un’azienda tessile di Poggiomarino. Risultato: macchinari sequestrati
perché non a
norma e al suo interno l’impiego di manodopera clandestina.
Il blitz e’ scattato ieri mattina quando i carabinieri della locale
stazione coordinati dal
maresciallo Manzi, insieme al personale del dipartimento di
prevenzione dell’Asl Na3 Sud nel
corso di un servizio predisposto per il contrasto allo sfruttamento
della manodopera
clandestina nel settore tessile hanno fatto irruzione in un edificio.
L’azienda era gestita da
un cinese, che di seguito verrà denunciato in stato di libertà. E’
lui il titolare 41enne di
nazionalità cinese residente a San Giuseppe Vesuviano. Gestisce
l’azienda ed alle sue
dipendenze tre operai che solo dopo gli accertamenti risulteranno
essere clandestini nonché
lavoratori in nero. La ditta in questione si occupa di tessili ed è in
via Provinciale
Palma. Quando i carabinieri fanno irruzione gli operai sono in piena
attività: tagliano e
cuciono una miriade di pezzami di stoffa, non hanno rari e sopratutto
i loro macchinari non
sono per nulla autorizzati ed omologati. Saranno i carabinieri ad
accertare che l’azienda
operava priva di documentazione tecnicoamministrativa. Durante il
controllo i locali
risulteranno non essere per nulla idonei, l’impianto elettrico inoltre non è
conforme alla normativa vigente e le macchine per cucire erano
sprovviste di protezione.
L’operazione si conclude con il sequestro amministrativo dell’intera
struttura e vengono
Inoltre sequestrate tutte le macchine industriali per un complessivo
di quindici cucitrici,
tre macchine taglia e cuci, una macchina passa elastico, un tavolo da stiro.
Giovanna Salvati
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