sabato 21 Settembre 2024
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Poggiomarino. Profanate 150 cappelle nel cimitero. Terzo raid in meno di un mese

Poggiomarino. Raid vandalico al cimitero: terzo colpo in meno di un mese. Sembra essere divenuta una pratica assai assurda ed inquietante quella di varcare la porta del cimitero e disonorare il riposo dei defunti. Prima la profanazione della tomba di Sabato Galasso, padre di Pasquale, uno dei più noti collaboratori di giustizia della camorra, poi dopo nemmeno una settimana il furto di rame, e ieri
notte saccheggiate oltre centocinquanta tombe dalle quali sono spariti ornamenti funebri in ferro ed ottone. Un caso assai grave e allo stesso tempo insolito che tutt’ora non riesce a trovare una valida spiegazione se siano solo coincidenze o possano, tra loro, essere collegati. La scoperta nella mattinata di ieri quando alcuni cittadini hanno notato che sulle lapidi dei propri cari erano stati danneggiati vasi e portati via pomelli dalle porte, lettere di ottone, portacandele in rame e persino molte croci dalle cappelle. Subito sono partite le segnalazioni ai carabinieri e allo stesso comune il tutto creando non poco panico tra i cittadini che hanno subito cercato di capire se anche le cappelle dei propri cari erano finite nel mirino dei malviventi. Dai primi sopralluoghi effettuati dai carabinieri della locale stazione guidati dal maresciallo Andrea Manzo, la verifica che a mancare non erano solo semplici vasi ma molto di più: candelabri e cornici, a questo vanno aggiunti i danni arrecati alle lapidi, molte delle quali praticamente distrutte per sdradicare gli oggetti in ottone fissati al marmo. I raid non hanno risparmiato nulla: oltre centocinquanta le lapidi e cappelle violate, senza alcuna remora e soprattutto senza alcun rispetto verso i defunti, il tutto per un danno di oltre 30mila euro. Tre incursioni in poche settimane, un bilancio più che negativo dove ora sarà la Procura di Torre Annunziata ad indagare dopo l’avvio di un’inchiesta parallela a quella già aperta a metà gennaio dopo il raid nella cappella della famiglia Galasso. Nessuna certezza o elementi che possano legare tra di loro i tre casi, ma i carabinieri al momento non escludono alcuna pista. Tanta la rabbia da parte dei cittadini per la profanazione choc e degli stessi custodi stanchi di aprire le porte di un simulacro sacro e vedere chi senza alcuna coscienza e rispetto viola il risposo eterno. A correre ai ripari è ora l’amministrazione comunale. “ Quello che è accaduto è decisamente vergognoso – spiega il vicesindaco Giuseppe Annunziata – un atto vile e sul quale mi auguro venga fatta presto chiarezza,. Nel frattempo sono già partite le operazioni di istallazione per le videosorveglianza all’interno del cimitero, verranno istallati dispositivi su tutto il perimetro del camposanto, il tutto nei più brevi tempi possibili”.

Giovanna Salvati

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