Vasetti di vetro soffiato, statuine di ceramica, profumatori per ambienti. Nella vetrina di Oggi Sposi c’erano le bomboniere per tutti i gusti e le stagioni. Ma Mirko e Antonietta hanno deciso di condividere la gioia del loro matrimonio con chi non vive un momento proprio gioioso. E così hanno preso i soldi destinati dal loro badget nozze alle bomboniere e li hanno donati al reparto di Melanoma, Immunoterapia oncologica e Terapie Innovative del Pascale di Napoli per l’acquisto di un conta cellule automatizzato di ultima generazione. Un reparto che Antonietta, 28 anni, farmacista di Poggiomarino, conosce bene. Tre anni fa la donna scopre di avere un neo atipico, che le viene asportato, ma poi risulta essere un tumore maligno e da allora inizia le terapie e i controlli. Oggi sta bene Antonietta e sta bene anche il padre di Antonietta che quel reparto lo conosce bene pure lui. Figlia e padre tre anni fa si operarono lo stesso giorno, da allora insieme effettuano i controlli di protocollo. Una sensibilità verso la ricerca, dice Antonietta, che aveva ancora prima di ammalarsi e che ovviamente si è accentuata dopo la malattia. Una sensibilità condivisa con Mirko, gestore di un bar e di un autolavaggio, di Poggiomarino pure lui e dal 4 agosto scorso, è diventato suo marito.
<Decidere di condividere questo nostro momento di gioia con chi in questo momento soffre – dicono i neo sposi– è stato un atto dovuto prima ancora che un gesto d’amore. E come diceva Madre Teresa da Calcutta: non è tanto quello che diamo, ma quanto amore mettiamo nel dare. Abbiamo conosciuto la sofferenza>.
L’altro giorno, al ritorno dal viaggio di nozze, il primo pensiero per Antonietta e Mirko è stato di tornare nel reparto del primo piano dell’Istituto dei tumori per consegnare al direttore del Dipartimento, Paolo Ascierto, l’assegno che servirà all’acquisto del conta cellule.
<Per anni il melanoma è stato uno dei tumori più temuti ma oggi fa meno paura e si può sconfiggere: l’87% dei malati sopravvive a cinque anni e uno su due sopravvive anche con diagnosi di malattia in stadio avanzato. – dice Ascierto – Nel 2011 solo 1 paziente su 4 con melanoma avanzato era ancora vivo dopo un anno dalla diagnosi, oggi oltre la metà dei pazienti che avevano una prognosi sfavorevole supera i due anni e il 20% delle persone colpite dalla malattia in fase metastatica è vivo a 10 anni dalla diagnosi. Ciò nonostante la ricerca deve andare avanti per coprire quel gap di percentuale di pazienti che ancora non ce la fa. Per questo sono encomiabili i gesti come quelli di Antonietta e Mirko e a cui va tutta la nostra gratitudine>.
<Ricordarsi di chi soffre – dice il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi – in un momento di felicità, è il segno di una sensibilità estrema che facciamo nostra nell’impegno di meritare ogni giorno la fiducia che ci viene accordata>.