Abbiamo atteso quattro giorni per fare il punto sulla chiusura della tratta, il “servizio bus sostitutivo”, e capire dove sono stati spostati gli uomini e i mezzi impiegati prima della chiusura su questa linea. Non siamo stati frettolosi, ne avuto, come qualcuno in Eav, l’ansia di prestazione. Abbiamo preferito attendere per fare un resoconto veritiero, aspettare che Eav corresse ai ripari su alcune cose, nonostante la chiusura fosse programmata da tempo, tipo la mancanza di paline indicative della fermata in alcuni luoghi e dato tempo agli autisti dei bus di prendere dimestichezza con il percorso. Possiamo affermare, come avevamo già dichiarato in precedenza che le corse pensate da e per Napoli non presentano particolari problemi, restano irrisolte, nonostante le rassicurazioni più volte manifestate da parte di Eav, le criticità dei collegamenti nelle zone interne, alcune raggiungibili solo con cambio bus, a volte distante anche più di 600metri, altre rimaste senza bus sostitutivi. Non è vero, come ha affermato da Eav, che nessun viaggiatore è stato lasciato a piedi, le testimonianze raccolte di diversi lavoratori smentiscono l’affermazione. Basta recarsi a Casalnuovo, un territorio di circa 60mila abitanti con centinaia di viaggiatori e pendolari della circumvesuviana, lasciati senza un servizio sostitutivo, impossibilitati a raggiungere i comuni della tratta interrotta. Eav, quando sostiene “ tanto clamore per nulla”, offende migliaia di persone, fa finta di ignorare che i tempi di percorrenza e dove necessita, il cambio bus hanno apportato modifiche sostanziali nella vita di tante persone; uscire prima da casa, tornare più tardi. Così come stare sotto il sole ad attendere un bus e capire se è quello buono, perché Air Campania, la società cui è stato affidato il servizio sostitutivo, fa ricorso a bus anche di altri operatori per garantirlo, è cosa ben diversa che recarsi in stazione. Sostenere all’infinito che per eseguire i lavori bisognava chiudere la tratta, non rende la cosa credibile, Eav deve spiegare perché sulla Sorrento i lavori si fanno e si faranno, senza chiudere l’esercizio ferroviario. La verità è che la chiusura della tratta è servita a implementare e garantire il servizio sulla linea di Sorrento, solo li sono finiti i treni della Baiano, perché nonostante due tratte chiuse, l’orario estivo sulla Sarno presenta vuoti di corse di un’ora e mezza. E’ operazione sterile fregiarsi di chiudere il bilancio in utile, aumentare negli anni il patrimonio della società, lasciando stazioni impresenziate, impianti di risalita fermi, treni dove ci piove dentro, tagliare corse e allungare i tempi di frequenza, chiudere l’esercizio ferroviario prima delle otto di sera, avere una sede ferroviaria infestata della vegetazione spontanea. Come frenate di ferodo consumato, stridono gli elogi quando si ha una ferrovia, la circumvesuviana, da nove anni senza treni! Enzo Ciniglio portavoce comitato pendolari NOALTAGLIODEITRENIDELLACIRCUMVESUVIANA Salvatore Ferraro portavoce comitato pendolari CIRCUMVESUVIANA -EAV Salvatore Alaia Presidente del Comitato Civico E(A)VITIAMOLO di Sperone Avv. Marcello Fabbrocini Presidente Comitato Civico di Ottaviano. A Cifariello ETS Giovanni Berritto Presidente Federconsumatori Campania
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