NAPOLI. Un ampio ed articolato esposto-querela sottoscritto da 19 partecipanti alla prova di selezione che si è svolta il 9 giugno scorso per il concorso bandito dall’azienda di trasporti CTP è stato presentato alla Procura della Repubblica di Napoli. Ad esporre i contenuti dell’esposto sono stati i vertici del coordinamento cittadino e del gruppo comunale del Pdl a Napoli. Raffaele Ambrosino, consigliere comunale, ha affermato: «I partecipanti alla prova di pre-selezione al concorso della CTP hanno subito un gravissimo torto. Vogliamo che sia fatta giustizia e siamo certi che la magistratura, anche in seguito alle numerose segnalazioni, compirà i dovuti atti di approfondimento. La validità della prova va messa tutta in discussione e riteniamo che la stessa debba essere annullata. Sono stupito dal silenzio dei vertici aziendali rispetto a quanto viene denunciato e sono altrettanto meravigliato dall’assordante silenzio dei sindacati. Ribadiamo, così come viene spiegato nell’esposto firmato da 19 partecipanti alla prova, che, tra le molte irregolarità che si sono verificate, va segnalato, non è stato impedito l’uso dei cellulari durante la selezione, l’area della stessa non è stata delimitata, i pacchi non sono stati presidiati ed era possibile per più partecipanti di analizzare e rispondere insieme ai quiz. Inoltre gravi irregolarità si sono verificate sulla gestione dei codici a barre». L’onorevole Marcello Taglialatela, coordinatore cittadino Grande Napoli Pdl e vice-capogruppo alla Camera dei Deputati, ha sottolineato: «Destava meraviglia il fatto che la prova fosse stata convocata per il 9 giugno, il giorno successivo alle elezioni, e per questo motivo avevo chiesto ai vertici della CTP, nella persona del presidente dottor Ferdinando Scotto, di rimandare la prova per evidenti motivi di opportunità. La data scelta del 9 giugno era infelice per molteplici motivi. Ciò nonostante, il dottor Scotto mi aveva garantito il totale rigore che sarebbe stato garantito allo svolgimento della prova. Mi aspettavo di veder seguire i fatti alle parole, ma purtroppo così non è stato. Anzi, tutto è stato organizzato con straordinaria superficialità, a tal punto che non si è potuto impedire che avvenissero imbrogli.
Le modalità poco trasparenti seguite per svolgere la prova hanno determinato che si verificassero numerose irregolarità, alcune delle quali possono avere profili penalmente rilevanti: l’aula non bastava a fare svolgere a tutti contemporaneamente la prova e si è proceduto in due round, le porte della stessa aula sono state lasciate aperte consentendo ai partecipanti di entrare ed uscire, nessuna segretezza è stata assicurata ai documenti della prova, non è stato impedito l’uso dei telefonini. Per tutte queste ragioni, così come per altre irregolarità segnalate nell’esposto alla magistratura, riteniamo necessario che si compiano verifiche ed approfondimenti perché è di tutta evidenza che chi ha organizzato la prova non ha impedito che il meccanismo presentasse delle falle. Inoltre chi era a conoscenza di queste falle ne ha potuto approfittare per compiere azioni che possono avere rilievi penali. Presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro degli Interni per chiedere di annullare la prova viste le lacune, la disorganizzazione, la scarsa trasparenza e i possibili imbrogli che si sono potuti verificare. Chi ha sbagliato deve porre rimedio a quanto accaduto». I capogruppo An-Pdl e Fi-Pdl al Comune Carlo Lamura e Ciro Varriale hanno aggiunto: «Da tempo il Pdl pone la massima attenzione sulle assunzioni ed i concorsi banditi dalle aziende a capitale pubblico e purtroppo non è la prima volta che il centrosinistra conferma di avere il difetto di organizzare prove pubbliche di selezione a cavallo delle elezioni. C’è bisogno di garantire giustizia e trasparenza: per questo la prova della CTP va annullata».
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