sabato 21 Settembre 2024
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PD Marigliano: Un PUC da cambiare ! ecco le nostre proposte

Un PUC senza un’ idea di sviluppo che non presta alcuna attenzione alla vivibilità generale , alla sostenibilità ambientale ed alla mancanza di infrastrutture prmarie ed illude i cittadini facendo credere che tutti potranno costruire. Un PUC che prevede la localizzazione di grossi insediamenti commerciali in località non idonee che oltre sottrarre ulteriore suolo, rischia di colpire ulteriormente le piccole attività commerciali superstiti.

Un PUC, nato senza un minimo di concertazione e condivisione né con il PD nè con le forze sociali, contrariamente a quanto sostenuto dal sindaco, che si vuole contribuire a cambiare in maniera costruttiva come hanno ribadito il segretario Mario Ardolino ed il capogruppo Peppe Jossa. “Così come accade in consiglio anche su questo argomento decisivo sulla città dalla giunta Sodano c’è stata solo arroganza fondata su forza dei numeri e nessuna disponibilità a confronto con opposizione” ha affermato Jossa.

“Paolo Russo ha detto che questo PUC è una svolta per la città e il sindaco ha sostenuto di essere allucinato dalle nostre critiche e proposte. Noi siamo allucinati da loro che hanno avuto il coraggio di presentare un piano siffatto” ha tuonato Giacinto Carpino. Per l’esponente locale del PD “si poteva scegliere un’altra strada basata su valorizzazione dei locali commerciali nel centro storico, si poteva puntare su un’urbanistica moderna, sulla perequazione, sui comparti, sul costruire sul costruito così come avevamo proposto noi nella passata consiliatura. Una strada più complessa ma l’unica in grado di soddisfare realmente le legittime aspirazioni di molti cittadini che saranno solo raggirati e di garantire una città vivibile.

Vito Lombardi a nome dei giovani PD ha detto di essere allarmato da un piano che si propone di consumare nuovo suolo e non propone alcuna idea di città futura. “Se abbiamo un’ area PIP grandissima in parte già destinata ad accogliere attività commerciali perché prevedere altri grossi insediamenti commerciali nel cuore della città dove mancano strade ed infrastrutture adeguate?” ha chiesto lombardi ed ha concluso amaramente “è forte il sospetto che si tratti solo un’operazione speculativa”.

Bocciatura senza appello anche dai tecnici mariglianesi rappresentati dall’ex sindaco Felice Corcione. Per l’ex primo cittadino nel piano presentato non si vede alcuna ispirazione di fondo, non si capisce cosa vogliono far diventare Marigliano nel futuro. Per l’ex consigliere regionale Sebastiano Sorrentino i risultati di questo piano puntano solo a favorire una cricca di costruttori locali che sono i veri ispiratori della giunta Sodano.

Il capogruppo alla provincia PD Pino Capasso, dopo aver sottolineato come le puntuali osservazioni proposte dal PD mariglianese, siano animate da uno spirito responsabile e costruttivo insolito per le opposizioni si è rivolto ad imprese edili ed a proprietari di aree edificabili ed ha avvertito “attenzione ad esagerare con aree edificabili e costruzioni che oggi con l’IMU che ha sostituito ICI sono pesantemente colpite dal fisco”.

Capasso ha poi citato esempi di altri comuni dove l’abbondanza di edificazione,oltre a problemi di sostenibilità ambientale, ha portato ad avere case invendute e svalutate. Durissimo anche il giudizio sul PUC di Moccia già assessore provinciale all’urbanistica. “Ma come si può presentare un piano ispirato da logiche da anni 50 in una città dove mancano infrastrutture primarie e che si allaga ogni volta che piove? Con questo piano al comune di Marigliano si prospetta il ruolo di una città dormitorio senza nessun ruolo strategico nell’area territoriale in cui è inserito” ha detto il professore esperto di urbanistica.

Di carattere più strettamente politico invece le riflessioni di Manfredi presidente provinciale del PD, il quale ha sottolineato che dopo venti anni di quasi ininterrotto predominio del PDL dei cugini Russo nel nolano chiunque è in grado di trarre le conclusioni su quali siano i disastrosi risultati prodotti in ogni campo dalla gestione dei rifiuti, alla vivibilità delle città fino all’assenza di qualsiasi sostegno alle attività produttive.

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