SOMMA VESUVIANA. Nel consiglio comunale di ieri pomeriggio si è discusso anche di crisi di maggioranza. La verifica, infatti, era argomento posto all’ordine del giorno da un’interrogazione consiliare del Pd (Giuseppe Cimmino, Giuseppe Auriemma e Crescenzo De Falco).
Una crisi che si era evidenziata nel consiglio comunale del 14 ottobre, quando sul voto per il Bilancio (quello che per intenderci può far “cadere” un’amministrazione) i consiglieri Anita Di Palma, Vittorio De Filippo e Preziosa Barone avevano lasciato l’aula lasciando in difficoltà il governo del sindaco Pasquale Piccolo. Lo strumento contabile era passato con appena 13 voti (primo cittadino compreso). Ieri all’inizio della seduta la prima stranezza. Mentre la Di Palma e De Filippo avevano presentato un documento in cui spiegavano le loro ragioni la Barone (che pur ha aderito al gruppo consiliare di Fratelli d’Italia) non ha firmato il documento nè ha spiegato cosa la spingesse a votare i punti all’ordine del giorno, “delicati” debiti fuori Bilancio compresi.
“Momento di riflessione che andava fatto”, ha spiegato Vincenzo Piscitelli (Aurora), “c’è chi riflette scrivendo documenti, altri senza, ma la maggioranza si è compattata su argomenti importanti, non mancheremo di verificare eventuali problemi, però noi rappresentiamo l’elettorato che ha voluto che questa coalizione governasse. La maggioranza c’è e si è palesata con gli interventi e il voto di stasera”. A ribattere Crescenzo De Falco: ” Penso che le parole bellissime proferite dal consigliere Piscitelli non tengano conto del fatto che si è dimostrato per l’ennesima volta il dilettantismo politico di questa coalizione di governo. Il gruppo di Fratelli d’Italia aveva posto delle questioni che potevano essere sviluppate in consiglio comunale, invece, ne sono seguite accuse e manifesti dove sono state usate parole grosse e né sono seguiti atteggiamenti poco consoni. Le stesse accuse sui manifesti, forse dovute all’ira, hanno dimostrato ancora dilettantismo politico, maggioranza è tale e forte quando sul dissenso interno si discute e ragiona politicamente, la discussione è propria della politica. Gli atteggiamenti e le offese che ne sono seguiti invece non fanno certo parte”. Perplesso anche Giuseppe Auriemma. “Il documento letto da Fdi è superficiale rispetto a quanto successo”, ha affermato, “voi non avete votato il Bilancio e la questione non può finire così, bisogna capire cosa è accaduto e come si è risolto”. De Filippo ha provato a chiarire la posizione del suo gruppo: “Noi con un atto forte abbiamo posto in Consiglio la questione della spending review, ritenevamo fosse necessario un chiarimento politico. Dalla maggioranza non siamo mai usciti, del resto rispettiamo il corpo elettorale che ci ha dato questo mandato, abbiamo posto all’attenzione dell’agenda politica una problematica. I toni certo sono stati esasperati, ma la questione non è stata risolta ecco perché ora abbiamo nuovamente richiesto un incontro col sindaco per chiarire la situazione. Dire, però, che non facciamo parte della maggioranza è forzato. Non perchè non si accetta una nostra proposta, noi usciamo dalla coalizione di governo, abbiamo votato a favore per gli impegni presi con i nostri elettori e siamo pronti a confrontarci”. A mettere l’accento sui continui dietrofront di De Filippo (anche ai tempi dell’amministrazione Allocca) ci ha pensato il capogruppo di Forza Italia. “Non siamo nuovi ai suoi atteggiamenti, li conosciamo bene”, ha sottolineato Giuseppe Sommese, “Lei dice che non è successo nulla ( riferito a De Filippo, ndr) e che non è fuori dalla maggioranza, non avete votato il Bilancio quale altro grave atto politico c’è per dimostrare di essere fuori da una maggioranza? Lei, mi rendo conto, ha un’enorme difficoltà a giustificare come mai sta lì seduto quando un mese fa era altrove e dovrebbe anche spiegare perché allora eravate in tre e ora siete in due, non c’è stato nessun chiarimento politico, chiarimento che lei stasera chiede dopo aver votato dei provvedimenti. Le hanno spiegato che quello che chiede è impossibile, voleva fare campagna elettorale in un momento particolare interno alla maggioranza, avrebbe dovuto spiegare in Consiglio quali erano i suoi intenti e non il giorno dopo in strada con dei manifesti cui ha risposto il sindaco con un ‘Vergona’. Consigliere De Filippo, lei si deve decidere e spiegarci quale posizione vuole assumere, gli atteggiamenti che lei tiene in consiglio sono altalenanti. Continua a predicare bene e razzolare male e noi possiamo testimoniarlo perchè la conosciamo bene”.
Sulla questione è intervenuto anche Giuseppe Nocerino (Progetto Somma): “Non soltanto De Filippo in quel consiglio comunale ha dimostrato dissenso, ben 3 sono stati i consiglieri che lo hanno fatto non votando il Bilancio di previsione che è un atto politico fondamentale. Però non vedo il motivo per cui stasera si debba continuare a stimolare il discorso. Noi della maggioranza non abbiamo mai avuto la consapevolezza di essere diventati 12, ricordo di aver letto che la nomina di una giunta è un atto politico, la revoca un fatto amministrativo, quindi nella revoca deve esserci una motivazione e una è anche il cambiamento di una maggioranza politica, a noi non è successo. Vero sì che Fdi deve scindere tra la maggioranza politica e il rapporto con il sindaco, sono due cose che non vanno confuse. Sicuramente devono remare entrambe nella stessa direzione, ma lasciare una parte della maggioranza senza una discussione all’interno del consiglio comunale non dovrà più accadere. Sono rammaricato quanto l’Opposizione di non aver potuto avere un confronto con il gruppo di Fdi su un argomento cui la stessa maggioranza è pienamente propensa a discutere”. Critico Giuseppe Di Palma (Forza Italia): “Nocerino lei purtroppo sposa causa indifendibile, da qualsiasi punto la si guardi non è tutelabile. La politica è un’altra cosa, parla di momentanei dissensi nella maggioranza e ci possono essere, ma non è politica. Siamo proprio in una zona grigia di pericolosi giochi di potere dai quali prendiamo le distanze e qualora avessimo possibilità di ravvisarli andremmo anche a denunciarli. Dopo il consiglio del 14 ottobre sono anche state ritirare le deleghe e assegnate ad altri consiglieri comunali, una cosa che riguarda tutti i cittadini. Oggi abbiamo discusso di argomenti importantissimi per Somma e su quelli che ritenevamo giusti noi ci siamo astenuti e non abbiamo votato contro, quindi vogliamo rimarcare la differenza”. A concludere il capogruppo del Pd. “Dopo quello che è accaduto il 14 ottobre”, ha dichiarato Giuseppe Cimmino, “era necessario che intervenisse il sindaco a spiegarci come stanno le cose. Sarebbe stato un atto doveroso esprimere la propria opinione e rassicurare i cittadini sullo stato di salute dell’Amministrazione, ma questo non è avvenuto”.
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