sabato 23 Novembre 2024
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Nasce il primo Partito Gay italiano. Il fondatore Marrazzo: “Italia indietro di 40 anni per i diritti Lgbt”

Roma. Lo scorso novembre è nato il primo Partito Gay per i diritti Lgbt – Solidale Ambientalista Liberale italiano che, per la prima volta nella scena politica, vuole rappresentare la comunità Lgbt. La Provinciaonline ha intervistato il suo fondatore nonché portavoce, Fabrizio Marrazzo che ha svelato i motivi che hanno reso necessaria la fondazione del partito e quali saranno i suoi passi futuri.

Marrazzo  perché nasce l’idea del Partito Gay? Cosa vi ha spinto a scendere in campo da un punto di vista politico?

partito gayLo abbiamo fatto per la totale mancanza di attenzione alle istanze della comunità Lgbt da parte dell’attuale politica sia a livello nazionale che locale. Questo si è evidenziato in molti casi. Le riferisco alcuni esempi: nell’ultima finanziaria sono stati previsti sussidi sia per donne che per giovani, giustamente, che hanno difficoltà ad essere assunti. Tuttavia tali incentivi non sono stati riservati per le persone trans che sono quelle che più in assoluto hanno maggiore difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro. Poi ancora, la circolare “Padre e Madre” voluta da Matteo Salvini. Nonostante siano passati 14 mesi, ancora ad oggi il ministro Lamorgese non ha preso una scelta politica. Questa circolare crea problemi ai figli delle famiglie arcobaleno. Infatti le coppie omogenitoriali – quindi con due padri o due madri – che hanno avuto in adozione dei bambini, non possono fare la carta d’identità per il proprio minore. O ancora, se il minore va in ospedale viene indicato soltanto o un padre o una madre in base ai casi e quindi l’altro genitore non ha nessun diritto e non può intervenire. Se si va all’estero bisognerebbe portare tutta la documentazione dell’adozione che determina una serie di difficoltà che poi alle frontiere non tutti capiscono.

Quindi il passaggio alla vecchia dicitura “genitori o chi ne fa le veci” non doveva essere un passaggio burocratico ma doveva essere una scelta politica del Governo che doveva ripristinare le condizioni iniziali rimediando allo scempio fatto da Salvini. Non riesco a capire perché Salvini fa una scelta politica in pochi giorni e il Governo che si definisce progressista, dopo mesi sta ancora a chiedere pareri agli uffici se è più corretto “padre-madre” o “genitori”.

Altro esempio è il Dpcm post lockdown in cui si definiva che le persone potevano vedere i congiunti e i parenti fino a un certo grado. Mentre le persone della nostra comunità, soprattutto persone anziane Lgbt, che per una serie di vicissitudini non hanno più rapporti con le famiglie da tanti anni, non potevano incontrarsi neanche con un amico o un’amica. Poi in seguito alle nostre proteste vennero riconosciuti i cd. “affetti stabili” che non è una definizione voluta da noi, ma che comunque ha raccolto le nostre istanze e proteste.

Anche la legge contro l’omofobia purtroppo prevede all’interno degli emendamenti che non la rendono una legge realmente utile per la comunità Lgbt. In particolare mi riferisco agli emendamenti dell’art.3 oggi diventato art.4 che dichiara che le persone possono comunque esprimere affermazioni che fanno parte dei “propri convincimenti”. Quindi se oggi dico che una “persona di colore è inferiore”, commetto GIUSTAMENTE un reato secondo la legge Mancino. Tuttavia la stessa legge non prevede ciò per le persone Lgbt. Per questo, se dico che una “persona Lgbt è inferiore o malata” non commetto reato se lo affermo perché rientra nei miei convincimenti personali. Immaginate i danni che tali affermazioni possono provocare se sono fatte ad esempio in una scuola o in qualunque altro contesto pubblico. Però nella legge ci sono anche aspetti positivi perché abbiamo fatto una proposta di legge…”

Proprio riguardo quest’ultimo aspetto mi dice su quali punti fondamentali si basa il vostro programma politico?

partito gay“Il nostro programma si basa su una serie di elementi: matrimonio egualitario, parità di diritti per le persone Lgbt, in particolare per le persone trans che ad oggi ancora non hanno pari dignità rispetto a quanto avviene in altri paesi, riconoscimento minori, adozione per coppie Lgbt. Quindi tutto ciò che riguarda la parte di carattere sociale. Ma non solo… I pilastri del partito saranno la solidarietà, l’ambientalismo e la libertà.

Solidarietà per non lasciare nessuno indietro. Non si deve basare solo sull’assistenzialismo – che rimane necessario per le categorie più fragili – ma si dovranno creare degli strumenti che danno una visione strategica e di futuro.

Pensiamo che ambiente e impresa debbano essere coniugati e non messi in contrapposizione. Lo stato deve incentivare le produzioni verdi sostenendo sia il lavoro che le spese, arrivando a una vera e propria economia verde e non facendo diventare l’ambiente una “sovrattassa” che le aziende devono pagare. Altrimenti andranno a produrre all’estero. Quindi un sostegno dello stato che le accompagna a cambiare processi produttivi e al tempo stesso garantire l’occupazione. Siamo ovviamente anche animalisti. NO alla caccia, allo sfruttamento di animali, agli allevamenti di pellicce.

Per la parte liberale vogliamo che ci sia una società che sia libera e che dia a tutti gli stessi punti di partenza. È fondamentale per consentire a tutti di arrivare allo stesso livello formativo. Le donne che vogliono avere figli dovranno avere anche la possibilità di poter far carriera come i loro colleghi uomini, avendo accanto lo stato che ti consente di superare questo gap”.

In che ambito politico vi collocate?

“Siamo trasversali. Ci occupiamo dei temi appena spiegati e su questi punti ci muoviamo senza darci una collocazione. Possiamo avere un dialogo con tutti ma di certo non con estremisti o sovranisti.

Come imposterete il vostro percorso politico?

partito gayPartiremo da livelli locali per poi arrivare a livello nazionale. Ci stiamo strutturando prima sui territori e poi cercheremo di arrivare anche in Parlamento con tutte le difficoltà che la burocrazia ha creato per la nascita di nuovi partiti. Basta pensare che all’estero quando nascono nuovi partiti, questi vengono facilitati nel candidarsi e nel proporsi perché poi sarà l’elettore a decidere se premiarli o meno ma non l’ostruzionismo burocratico che invece viviamo noi in Italia”.

Secondo lei, a che punto è l’Italia nel riconoscere i diritti delle persone omosessuali?

partito gayL’Italia è indietro, rispetto ad altri paesi, di 30-40 anni. Manca il matrimonio egualitario, manca una legge contro l’omofobia seria come dicevo prima. Quindi siamo molto molto indietro. Anche le unioni civili sono arrivate molto dopo rispetto ad altri paesi ma questo ancora non basta. E poi per quel che riguarda l’attività culturale, il contrasto all’omofobia nelle scuole, la non discriminazione sul lavoro…siamo tremendamente indietro. Ad esempio con la cancellazione dell’art. 18 moltissimi Lgtb vengono licenziati senza giusta causa e non hanno più possibilità di ricollocazione. Specialmente quando si trovano in una fascia di età difficilmente richiesta sul mercato.

Purtroppo, oggi, fare coming out è quasi un lusso perché oltre ad avere una famiglia che ti sostiene – e non accade spesso – devi anche essere sicuro di non perdere il posto di lavoro e non subire discriminazioni. Anche perchè in caso di licenziamento non è previsto nessun sostegno. Quindi sono pochi quelli che hanno il coraggio di fare coming out e chi lo fa deve avere una grandissima forza per sopportare tutte le conseguenze. Non è giusto che per dichiarare il proprio vero essere devi combattere una guerra.

Infine, da un punto di vista finanziario, grazie al lavoro di una senatrice e da un emendamento da noi richiesto, è stato possibile riconoscere un fondo minimo per le “vittime di violenza Lgbt”. Per quanto possa essere importante, perché rappresenta comunque un primo fondo concesso alla comunità Lgbt, è solamente un piccolo punto di partenza. Certamente non può bastare perché sono solo 20-30 mila euro per ogni grande città. Immaginate ad esempio una metropoli come Milano… è facile capire che non possiamo aiutarne molti”.

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