mercoledì 27 Novembre 2024
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Palma Campania. Tagli al sociale, a rischio circa 150 operatori

Palma Campania. “Gli Stati Parti si impegnano a garantire e promuovere la piena realizzazione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali per tutte le persone con disabilità senza discriminazioni di alcun tipo” ed ancora “ad adottare tutte le misure, incluse quelle legislative, idonee a modificare o ad abrogare qualsiasi legge, regolamento, consuetudine e pratica vigente che costituisca una discriminazione nei confronti di persone con disabilità”. Non è una legge, ma un diritto sacrosanto quello contenuto nei disegni di legge degli atti parlamentari della Camera dei Deputati che sintetizza (o quanto meno dovrebbe farlo) una vicenda che va avanti da mesi. Stiamo parlando dei tagli all’Ambito 9, il contesto nel quale da anni si muovono oltre centocinquanta operatori sociali che dedicano tempo, amore ed assistenza ai diversamente abili, ai giovani disagiati e agli anziani. Ascoltano, li assistono, gli sono vicini più ore al giorno donando loro l’assistenza materiale nella quotidianità delle loro azioni,ma che purtroppo da tempo vedono gravare l’assurda decisione di finire non solo senza stipendio, ma di vedere la loro professione assistenziale completamente non riconosciuta ed annullata. Tagli preannunciati e che prima o poi verranno effettuati, nonostante le enormi campagne sociali e di sensibilizzazione contro chi non si rende conto del grave danno che arrecherà. Sette realtà diverse: Ottaviano, Palma Campania, Poggiomarino, San Gennaro Vesuviano, San Giuseppe Vesuviano, Striano e Terzigno per un esercito di uomini e donne che sostengono quanti verrebbero invece dimenticati. “ Il rischio sui tagli è ancora alto e a breve potremmo vedere decimato il personale che ogni giorno si impegna a sostegno delle fasce disagiate – grida Renato Apuzzo, Presidente Forum Fruitori Terzo Settore – siamo fermi alle parole,certo gli incontri ci sono stati ma non si decide nulla se non continue promesse”. L’appello arriva da quell’uomo che aldilà delle cariche vive la sua disabilità con coraggio. Una vita su una carrozzella, tanta tenacia e soprattutto le sue difficoltà dopo quelle degli altri “non si può discriminare i diversamente abili – incalza Apuzzo – non possono tagliare fondi che ci spettano di diritto. Prima di effettuare quei tagli, i grandi uomini di politica dovrebbero passare qualche ore nella quotidianità disabile:cambiare pannoloni, lavarli, regalargli sorrisi, sostenerli e poi decidere di tagliare. Sono sicuro che non lo farebbero mai”. Non teme nessun confronto e dimostra con leggi alla mano che discriminare è reato, sopratutto quando ci sono leggi che obbligano al contrario. “Non abbiamo chiesto di nascere cosi ma ci siamo e dovete rispettarci – conclude Apuzzo – e rispettare con noi chi ci aiuta e che non può non avere la serenità di uno stipendio e di conseguenza la maggiore attenzione con chi assiste. Io sono qui e non dimentico di dire grazie alla dottoressa Olga Acanfora”. In Italia ci sono circa 2.800.000 persone con gravi disabilità fisiche-intellettive. Di queste 620 mila hanno un’età inferiore ai 60 anni. I disabili gravi e gli anziani non autosufficiente che godono dell’aiuto previsto dalla legge 162/98 per interventi di sostegno, nell’anno corrente, sono solo 28.351, e la Sanità e le Politiche sociali continuano a tagliare dignità e sostegno.

Giovanna Salvati

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