Interventi di Luigi MANSI, Sindaco di Scala, Antonio MILONE, Università Federico II di Napoli, Vincenzo SEBASTIANO, Autore dell’opera. Coordina Giovanni CAMELIA, Direttore del Comitato Scientifico del Centro di Cultura e Storia Amalfitana.
Tra i centri interni dell’antico ducato, Scala è certamente uno dei più ricchi di storia ed arte, tra i più interessanti e validi per testimoniare la nascita e l’evoluzione dell’architettura romanica della costiera nei primi secoli del secondo millennio. Qui sono ancora presenti emergenze architettoniche e artistiche di notevole importanza che rimandano alla gloria e alla potenza delle famiglie patrizie del ducato che vi si stabilirono, in particolar modo, tra l’XI e il XIII secolo. In esse è evidente il rapporto tra l’architettura romanica locale e gli influssi e le mediazioni
arabo-bizantine presenti nell’area mediterranea soprattutto nell’XI e XII secolo. In questo periodo, infatti, anche in Campania si manifestò una marcata attitudine al sincretismo e alla fusione di espressioni artistiche differenti che portò alla realizzazione di capolavori di estremo interesse che mediavano elementi stilistici latini (l’impianto basilicale), normanni (i volumi possenti e slanciati verso l’alto), arabi e islamici (visibili nelle decorazioni a motivi geometrici astratti e nelle tarsie policrome) e bizantini (riconoscibili nelle volte estradossate e a cupola e nelle absidi sempre triplici).
Con quest’opera si presenta un’analisi storico-architettonica dell’intero patrimonio artistico locale medievale, riportando le descrizioni e i rilievi ma anche i ritrovamenti e le scoperte effettuate in vari anni di ricerca, al di sotto degli intonaci o tra i ruderi stessi delle strutture che conservano in parte ancora i segni di antiche decorazioni e tecniche locali, come le tarsie policrome in tufo, gli archi ogivali, le cupolette e le volte estradossate, le arcatelle cieche o incrociate. Un progetto di ricerca e di studio che rappresenta al tempo stesso uno strumento di conoscenza, mappatura, catalogazione e documentazione grafica e fotografica del patrimonio storico-artistico romanico locale e delle tracce che di esso ancora si conservano.
NOVITA’ EDITORIALI
Essad Bey: un genio in fuga da sé stesso, a cura di Michail TALALAY. Amalfi 2022, pp. 255, ill.
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John MORRISSEY, Amalfi moderna nel Medioevo, traduzione di Olimpia GARGANO. Amalfi 2022, pp. 247.
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Amalfi e la Sicilia. Uomini, commerci, culture. Atti del Convegno di Studi, Amalfi, 13-14 dicembre 2019. Amalfi 2022, pp. 700, ill.
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Dieter RICHTER, Con gusto. Il Grand Tour della cucina italiana, traduzione di Alida FLIRI PICCIONI. Amalfi 2022, pp. 151, ill.
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Il Centro di Cultura e Storia Amalfitana ricorda che è possibile destinare all’Associazione il cinque per mille dell’IRPEF senza alcun onere aggiuntivo e senza rinunciare alla scelta dell’otto per mille
Come fare?
Per destinare il cinque per mille al Centro di Cultura e Storia Amalfitana, basta segnalare la scelta al commercialista o al CAF al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi, apponendo la firma nella relativa casella (Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative etcc) indicando poi anche il codice fiscale del Centro di Cultura e Storia Amalfitana: 95001840651=
Centro di Cultura e Storia Amalfitana, Supportico S. Andrea, n. 3 – 84011 Amalfi (SA)
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