venerdì 27 Settembre 2024
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Ottaviano. Vicolo cieco con passaggio di automobili e camion

Ottaviano. Traversa Cozzolini e Via Trapitelle secondo tratto: l’appello dei residenti “è una strada chiusa, basta con l’intasamento di macchine e camion che di qui non possono passare ”. Sono stremati e stanchi tanto da rafforzare la segnaletica con un cartello “fai da te” : scopo del cartello? Ribadire ancora una volta che il tratto in questione è chiuso e che per raggiungere San Giuseppe Vesuviano c’è la traversa e non il vicolo cieco. Sono i residenti delle rinomate “scalinatelle” che da piazza Duca D’Aosta portano a via Trapitelle e Traversa Cozzolini a chiedere assistenza per un problema che ormai va avanti da mesi se non da anni. “La questione è ben diversa dal semplice cartello che è stato scritto – spiega un residente – c’è già un apposito segnale stradale che obbliga a non percorrere quel vicolo perché è una strada chiusa al traffico, ma puntualmente dobbiamo assistere a camion, macchine e mezzi di ogni grandezza che a volte si incastrano nel vicolo che già di per sé è stretto, poi in tanti ci parcheggiano e allora ecco che più di una volta le auto di noi residenti le abbiamo trovate incastrate e con tanto di graffi ed urti, e con chi ce la dobbiamo prendere? Eppure non bisogna essere dei geni per rendersi conto che quella strada è chiusa.” Non vogliono sentir ragione e cosi spiegano “la nostra strada non è altro che un prolungamento di via Trapitelle e allora comprendiamo che per chi non della zona e riceve un indicazione è facile confondersi per arrivare a via Roma, e per questo tutti si concentrano in questo vicoletto che però non può subire la disattenzione degli automobilisti che schivano la segnaletica”. Infatti ben evidente è il cartello che indica che la strada è chiusa, come se non bastasse un adesivo sotto il cartello specifica a caratteri cubitali “strada senza uscita” , il tutto supportato da una freccia d’obbligo che “invita” i conducenti a svoltare obbligatoriamente a sinistra su Traversa Cozzolini, ed ora a rafforzare il tutto anche un cartello su un foglio di cartone sul qual compare la scritta “San Giuseppe – Napoli”. Qualche metro più avanti un segnale viola la sosta e la fermata dei veicoli, insomma bisogna davvero essere “de coccio” se poi scatta l’appello dei residenti “ de coccio? Assolutamente no – incalzano i cittadini – credo che si tratti di ignoranza e menefreghismo, sa quante volte i camion si sono incastrati qui dietro e non potevano più uscire? E vogliamo parlare delle scalinate che ospitano giovani intenti a far canne nel weekend? Per poi non parlare delle scritte che compaiono sul muro persino del negozio del parrucchiere che puntualmente fa riverniciare ma poco importa, il risultato non cambia. E a volte non è raro durante l’inverno sentire il lezzo di urina su quella scala che ormai sembra essere diventata l’emblema del confine tra la civiltà e l’abbandono. Siamo noi che la puliamo non certamente il Comune e se non ci credete c’è persino un’abitazione abbandonata che ormai ospita solo rifiuti”. (Metropolis 17 Agosto 2011)

Giovanna Salvati

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