Ottaviano. Il Pd perde pezzi: il Coordinatore cittadino Ignazio Franzese è costretto a dimettersi, e la poltrona del capogruppo Franzese senior “scricchiola”. E’ ancora la politica ottavianese a finire sul patibolo dell’opinione pubblica, uno stallo che ormai va avanti da circa tre mesi e che solo da qualche giorno ha iniziato però a tirare le somme per un equilibrio ormai in bilico. L’azzeramento delle cariche ,all’interno del Partito Democratico rappresentato dal primo cittadino Mario Iervolino, è stato finalmente ufficializzato. Il richiamo pubblico, che lo stesso partito ( attraverso la lettura del documento in pubblica assise da parte del consigliere Vincenzo Prisco) aveva rivolto al tricolore cittadino, sembra aver determinato un effetto boomerang per gli stessi componenti del partito che hanno cosi in tal modo catapultati, quelli che erano i principi ed ideali delle linee guida partitiche, e ancor più, programmatiche della stessa “blindata” maggioranza, che ora fa acqua da tutti le parti. E’ la “Zattera della Medusa” quella che raccoglie i pezzi del Partito Democratico, e come il celebre quadro di Gericault, c’è chi continua a navigare nelle acque in tempesta, in attesa della scialuppa di salvataggio. Ma, all’orizzonte, ancora nessun salvagente. Anzi. La vacatio temporis provocata dall’ obbligata scelta del giovane Ignazio Franzese di dimettersi, ha fatto si che l’intera catena di montaggio politico generasse una dopo l’altro effetti boomerang. Il primo: con le dimissioni forzate di Franzese junior, anche la poltrona di Franco, suo padre come capogruppo, è completamente in bilico. In questi giorni i consiglieri si riuniranno per eleggere il loro nuovo rappresentante. Sulla nomina a Coordinatore cittadino invece, tutto ancora in gioco. Tra le totocandidature si parla di nomi come Michele Pizza, che dal canto suo vorrebbe evitare “la patata bollente” , ma anche di Vincenzo Prisco. Incerto, invece, ancora il passaggio di Gaetano Cutolo dall’Idv al Pd, scelta strategica questa dello stesso sindaco, per conquistare una pedina numerica in più, soprattutto se la poltrona di capogruppo dovesse sfilare dalle mani di Franzese. Un triumvirato senza dubbio temporaneo, che servirebbe, strategicamente, al primo cittadino di mantenere calme le acque ed eventuali implosioni, almeno sino al prossimo tesseramento. Tutto questo evidenzia nel contempo l’inadempienza dello stesso primo cittadino alla mancata investitura di giovani alla guida. Infine pronti cambi anche ai vertici delle presidenze delle commissioni edilizie. Primo fra tutti chiesta “la testa” del tanto discusso Presidente alla Commissione Edilizia Michele Lele Saggese, che tutt’ora, non accenna ad ufficializzare il suo passaggio nel Pd. a tutto questo posi si aggiunge l’eventuale rimpasto di giunta. Insomma, al momento, gli unici benefici sembrano essere solo nelle mani del primo cittadino che sembra l’unico “deus ex machina” del partito.
Giovanna Salvati
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