giovedì 19 Settembre 2024
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Ottaviano. L’ultimo addio a zio Carmine, il funerale dell’ex assessore tra lacrime e sgomento “se ne vanno sempre migliori”

Ottaviano. Quando il Signore decide di prenderti in braccio e portarti via niente e nessuno può decidere che non c’è fine, che quello non è e non può essere il momento giusto. Questo il pensiero comune ieri durante l’ultimo saluto ad un piccolo grande uomo, Carmine Ciniglio, personaggio politico della cittadina ottavianese da oltre trent’anni. Un addio singolare, unico, esilarante e soprattutto in una chiesa gremita dove in migliaia hanno voluto salutare l’ex assessore dopo la fatale e incredula tragedia che lo ha visto perdere la vita. L’uomo, si è infatti spento sabato mattina alle prime luci del mattino dopo un incidente casalingo. Era salito su una scala per prendere una valigia, quella da riempire con i suoi abiti, per raggiungere da li a qualche ora i figli nella località marina dove erano da diversi giorni. “Ci vediamo domani mattina, un bacio” queste le ultime parole, ma quel domani è stato scandito solo ed esclusivamente dal cruente sangue sull’asfalto dopo un volo di circa due metri, da quel terrazzo che per lui ha rappresentato la sua fine. “Nessuno lascia questa vita se non per entrare nel grande Paradiso, in una vita eterna di pace e serenità” ha commentato Don Vittorio durante l’omelia. “L’uomo semplice, altruista e sensibile sarà il ricordo eterno in ognuno di noi” ha invece incalzato don Innocenzo. Con loro don Michele commosso e provato dal grande lutto. Per Carmine infatti un esequie d’onore, tre sacerdoti a celebrare la funzione religiosa, un coro fatti dagli amici veri, quelli di vita, e poi fiumi di lacrime per i tanti che hanno voluto omaggiare il piccolo grande uomo. A mancare solo lo stendardo del comune, quella casa a cui aveva dato corpo e anima, sempre e comunque con il sorriso sul viso, ma presenti il sindaco della cittadina Mario Iervolino e gli amministratori. Il feretro arrivato dal II Policlinico di Napoli, dove era stato sottoposto a sequestro giudiziario, è arrivato nella chiesa madre di San Lorenzo alle 14,30. Da quel momento un andirivieni costante ed incessante per i tanti che non hanno esitato. A guadare fissa la bara, e a non rassegnarsi della grande perdita il padre Felice, la sorella Lucia e il fratello Nino. Ma ancora di più i tre figli, Claudio, Daniele ed Emanuele. Un feeling per un padre che considerava i figli il centro dell’universo. E ancora la moglie Marilina, i nipoti, i cugini, un esercito di persone che hanno amato Carmine, che ad appena 53 anni ha visto cosi cancellare la sua breve ma intensa esistenza, in netto anticipo, senza preavviso, strappandolo via dalle braccia di chi lo ha amato e che ora con il volto velato di lacrime cerca una rassegnazione che non sembrerà mai arrivare. Il momento per dire addio ad una persona non è mai quello giusto, ne quando arriva sembra che non hai mai le parole giuste. Ciao, arrivederci, addio, a presto e ancora sei sempre qui con noi, nel suo ricordo il suo cuore che continua a battere, ma il suo sorriso, la sua grinta, il suo strizzare l’occhio e con la mano pizzicare la guancia sorridendo, non sentirsi ammonire, rassicurare, consigliare, ascoltare,esserci sempre e comunque, e sempre con quella presenza in punta di piedi, e con il positivismo, ma che non è mai mancata, a nessuno, indistintamente da chi lo amava e come lo amava,e il suo sapere sempre tutto anche senza il raccontare, le sue passioni per il giornalismo e per la politica, il suo impegnarsi per gli altri e mai per se stesso, quello sarà difficile dimenticare e ancor più difficile abituarsi a non viverlo più. Padre formidabile, affettuoso, dolce, presente sempre fino all’esasperazione, quella stessa che un padre può dare con il suo essere premuroso ai suoi figli, ai suoi tre gioielli, un marito amabile, devoto, attento, zelante, di sentimenti sani e di principi di conservazione e rispetto, un figlio ed un fratello amorevole, affezionato e sempre presente nella sua famiglia che sin da piccolo ha riempito con la sua persona la soddisfazione che ogni genitore spera e merita. E ancora un professionista determinato e carismatico, un politico semplice ed altruista, che con la sua determinatezza ha conquistato piccoli grandi successi fatti di formidabili soddisfazioni e conquiste. Ed ora? Si riparte da zero? No si riparte da lui, si riparte da quello che ha lasciato, dal suo grande segno di modestia e umiltà, dai suoi insegnamenti, dal suo amore e dalla sua grande forza. E da nipote che ha ereditato le cose più belle di lui, che ha scelto di scrivere e raccontare il suo ultimo giorno, che ha condiviso le passioni e i valori tramandati ha capito solo una cosa che peccando di egoismo il Signore ci ha portato via l’angelo più bello, ma anche tu lo sapevi, li in paradiso vanno solo i migliori”. Ciao Zione!!!

Giovanna Salvati

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